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Prestiti fermi in banca, il 10% delle pratiche autorizzato. Prefetto e procuratore: "Liquidità per evitare il rischio usura"

29 Aprile 2020

FERMO – Se c’è chi lotta in corsia per salvare vite, c’è chi difende il territorio per evitare che altre vite possano essere vessate o perse a causa della crisi economica e dell’avanzata della criminalità. Il prefetto di Fermo, Vincenza filippi, sta usando al meglio il bastone del comando mettendo sedute attorno al tavolo tutte le figure di riferimento provinciali, e non solo.

PRESTITO COME VOLANO

E così, insieme al procuratore della Repubblica Iannella ha parlato al direttore della Banca d’Italia, al vicepresidente dell’Abi Marche, al direttore dell’agenzia delle Entrate, ai vertici delle forze dell’ordine e delle associazioni di notai e commercialisti. “Disagio sociale ed economico non devono incrociarsi con i fenomeni criminosi che dobbiamo fermare. Come? Attivando il sistema di erogazione di finanziamenti volti ad incentivare la ripresa economica”.

In particolare il prefetto ha puntato sui finanziamenti garantiti dallo Stato: “Vi chiedo – detto rivolgendosi agli istituti di credito - un’azione volta ad una giusta velocità della procedura di finanziamento, essenziale per consentire la ripresa immediata delle attività produttive, rimanendo al contempo vigili affinché ciò non rappresenti un volano per il soddisfacimento di appetiti indebiti di associazioni criminali”.

CREDITI FERMI

La discussione ha affrontato i temi principali che riguardano il tessuto economico, partendo dalle piccole e medie imprese del calzaturiero, passando per il cappello, commercio, turismo e ristorazione. “L’Abi – prosegue il prefetto – ci ha mostrato i numeri: in Regione sono finora state istruite circa 15.000 pratiche di accesso al credito entro la soglia dei 25.000 euro (con una media di 2.000 pratiche al giorno), un volume decuplicato rispetto alla situazione antecedente all’emergenza COVID-19. Di queste, è stato detto che sono state erogate il 10% e sono in fase di avanzata istruttoria il 50% delle richieste pervenute”.

Il problema principale è che le imprese presentano moduli incompleti e questo “genera un fisiologico allungamento delle procedure istruttorie, dovuto alla necessità di una compilazione esaustiva di tutti i campi richiesti dalla modulistica medesima” ha spiegato il responsabile dei bancari.

CONTROLLI SULLE SOCIETA'

Tra i controlli in corso anche i possibili ingressi in società di soggetti che hanno risorse pronte da dare agli imprenditori in difficoltà. Su questo è intervenuto il procuratore Iannella: “Fateci sapere subito se avete avvisaglie di possibili questioni penali” ha ribadito rivolgendosi ad Abi e ordini professionali. E ha chiesto attenzione a possibili rischi di usura dovuta all’impossibilità di ottenere credito in via ufficiale o non avendone a sufficienza dalle banche. Un aiuto, per questo, arriverà dalla camera di Commercio visto che Gino Sabatini ha annunciato “di mettere a disposizione un importante strumento operativo, volto a rendere accessibili e fruibili, tramite apposita piattaforma informatica, dati significativi”.

Raffaele Vitali

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