PORTO SANT’ELPIDIO – Piano casa in consiglio comunale a Porto Sant’Elpidio. una modifica che permette di ampliar i volumi anche dopo demolizioni e ricostruzioni.
“Noi non rispondiamo né a interessi personali, né a singole azioni noi abbiamo una visione organica del territorio. Abbiamo un regolamento recepito nel 2022 che consente un ampliamento. Non per demolizione e ricostruzione, cosa che riteniamo essere un limite irrazionale. Dobbiamo favorire l’attività edilizia volta a sviluppare spazi e aree urbane. Nessuno ha conflitti d’interesse, ma siamo certi di andare verso la strada giusta. Sapendo che ad anno nuovo la legge urbanistica regionale potrebbe andare verso questa strada. Per cui, sia chiaro, nessuno parli di interessi se non lo sviluppo armonico del territorio” ha spiegato il sindaco Massimiliano Ciarpella in veste di assessore all’Urbanistica.
Una mattina che doveva andare via tranquilla e che invece, voto favorevole a parte, ha lasciato più di una scintilla nella sala consiliare.
A cominciare da quella della consigliera di maggioranza Pandolfi: “Toni accesi, ho ascoltato attentamente Lattanzi. Intendo chiarire bene quindi mi asterrò”. Una scelta che ha ovviamente stupito i compagni di banco. Perché, seppur inutile ai fini dell’approvazione della modifica al regolamento del piano casa, ha mandato un messaggio politico. La voce del Laboratorio Civico aveva sollevato una serie di dubbi formali e sostanziali pochi minuti prima.
“Quello che non capisco – ha sottolineato Lattanzi – è come dopo un’ottima conferenza dei capigruppo sia uscito un Ordine del giorno diverso. Qui ci sono carte che escono sbiancate. E così, noi presentiamo interrogazioni, ma non consociamo i temini di convocazione del consiglio comunale. È la decisione della politica nella convocazione del consiglio comunale che rende la mia interrogazione non presentabile. Quindi, i regolamenti devono essere rispetti da tutti”.
Dubbi di azione che si sommano ai dubbi di fine della variante, avanzati da Franchellucci e anche dallo stesso Lattanzi. “Sembrano iniziative ad personam a due mesi dalla fine del piano casa, in attesa della nuova legge regionale”. Il consigliere Marcotulli parla invece di atto dovuto, condiviso con tecnici e professionisti, peer non limitare lo sviluppo. “Nessuna azione mirata, come invece venne fatto a fine mandato da Franchellucci”.
Chiamato in causa, l’ex sindaco rilancia: “Si cerca di giustificare anche nei tempi un intervento che, come ha ricordato anche il consigliere Petrini, avviene a 70 giorni dal termine ultimo. Si paragona questo a quanto fatto nel passato richiamando delle varianti, portate in consiglio comunale, quindi adozioni nelle ultime ore della mia amministrazione. Il frutto di mesi di lavoro. Oggi ci troviamo un provvedimento urbanistico che avrebbe bisogno di conoscenza, pubblicità, presentazione, confronto con dirigenza. E invece, si fa tutto a 70 giorni dalla fine. È evidente che c’è qualcuno pronto, non mi scandalizzo ma di certo dopo il 31 dicembre verificheremo quali domande arriveranno”.
È il momento del voto, ovviamente passa con 11 a favore, quattro contrari e quell’astenuto, la consigliera Pandolfi, che farà comunque discutere. Ma intanto, il piano casa è stato sbloccato, i risultati si vedranno nel tempo, “visto che entro 70 giorni bisogna presentare tutte le carte, poi si potrà partire anche nel 2024” conclude Marcotulli.