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Porto, altro che buco nero: garantisce 300mila euro di utili all'anno. "La Sgds lo farà lavorare al meglio"

30 Maggio 2025

PORTO SAN GIORGIO – “Giornata storica”. Sotto il sole, davanti alle barche ormeggiate, sindaco e vice sindaco di Porto San Giorgio presentano il futuro del porto. Che ha nella Sgds il braccio operativo.

Valerio Vesprini parte dalla discussione in consiglio comunale: “Ho voluto dare spazio a chi ha lavorato su questa complessa problematica. Nessuno scarico di responsabilità, non amo l’uomo solo al comando” esordisce.

“Solo insieme i risultati arrivano con meno fatica. Era giusto dare spazio al mio assessore che si è impegnato tanto, subendo anche attacchi personali, e ha raggiunto il risultato in modo inaspettato per i tempi”. Si parla di dieci anni per risolvere la questione, tra ricorsi e tribunali, invece in poco più di due anni l’amministrazione Vesprini, “un tempo record”, ha trovato la strada. E il sindaco ci mette la faccia.

L’EREDITA’

“Quello che c’era ci ha spinto a un atto di responsabilità verso i sangiorgesi, i diportisti e chi in mare ci lavora. Tante lamentele da parte di chi ha la barca, noi abbiamo messo la parola fine su un problema” prosegue Vesprini.

IL FUTURO

Per ripartire servono sicurezze. “Noi le diamo. C’è stato il passaggio dei dipendenti, la Sgds ha cominciato a lavorare, per cui tutta questa preoccupazione dove è finita? Purtroppo, questa città è stata vittima della paura e dell’immobilismo”. Rivendica la sua campagna elettorale, quel ‘Si può’ scelto come slogan. “Chi guida la città non deve avere paure, se altri comuni hanno il porto gestito dalla società comunale, perché non potremmo riuscire noi? La nostra scelta è per un futuro migliore”.

Il messaggio finale è per i diportisti: “Ci siamo per loro e per chi sceglierà la nostra struttura. Serve collaborazione, solo l’unione porta i risultati”.

IL SENZACQUA PENSIERO

“Il porto è la nostra risorsa. Quello che stiamo presentando non è il ‘piano Senzacqua’ ma dell’amministrazione. Ma di certo non mi offendono. Le mie deleghe al porto e al demanio mi hanno spinto a gestire al meglio, dove possibile, in house i beni a disposizione”.

Torna con la memoria al 14 dicembre 2021, al suo intervento dai banchi della minoranza condiviso con il consigliere Bisonni che parlava di gestione pubblica del porto. “Non ho cambiato idea, almeno io”. L’obiettivo ora è legare la struttura la territorio e portare le risorse che genera al Comune.

“Non siamo in grado? La gestione dell’impianto di rifornimento alla Sgds funziona molto bene, con prezzi anche più abbordabili. E ora produce anche utile” chiarisce subito. “Ovvio che il porto è qualcosa di più grande, ma la società ha le competenze. E non a caso come prima mossa ha riassunto i lavoratori del Marina. Per cui, serve tranquillità”.

Attacchi personali e minacce non le dimentica l’assessore. “Mi sarei aspettato solidarietà dal PD quando dal ministero dell’interno sono arrivati risorse per una vigilanza per il sindaco e l’assessore. Le abbiamo ricevute da sindaci, colleghi ed enti vari, ma non dall’opposizione. Questo mi ha amareggiato”.

La storia dà ragione al duo sangiorgese: “Tar e Consiglio di Stato ci hanno dato ragione e la scelta di gestione ci rassicura. I diportisti sono diminuiti? Colpa della gestione, ora torneranno grazie ai servizi che garantiremo. Gestione pubblica di un bene pubblico dovrebbe essere una scelta di sinistra, invece l’abbiamo fatta noi. Perché sappiamo che è la scelta giusta”.

Un lungo lavoro che l’assessore rivendica ma che condivide con la Giunta e la maggioranza: “E poi c’è la segretaria generale che ha firmato gli atti più importanti. E non parlo di quante riunioni per trovare la strada giusta”.

Sventola un foglio con la richiesta dell’ex sindaco Nicola Loria alla Regione di prendere in mano la gestione del porto: “C’era tanta incompetenza e quindi ci siamo trovati di fronte alle non scelte”.

LE OPPORTUNITA’

“Per due anni, prorogabili a tre, il porto sarà nelle mani del pubblico. Il nostro è un tentativo per un rilancio reale nell’interesse della città e di tutta la provincia” chiosa Vesprini. Che pi lascia all’ad della Sgds Giovanni Lanciotti il compito di snocciolare i numeri economici. “Non potemmo mai prendere in affidamento un servizio se non accompagnato da un piano economico finanziario. Nel periodo di due anni siamo tranquill, nessun dubbio che potremo avere una economicità reale”.

Il Pef è la carta decisiva. “Non abbiamo l’obiettivo degli utili, ma di certo dei conti in ordine”. Il porto garantisce 1,3 milioni di ricavi all’anno, i costi di gestione sono di un milione, l’obiettivo è di reinvestire 300mila euro nelle spese straordinarie. Questo almeno è stato calcolato prendendo i bilanci degli ultimi tre anni.

“Sono stati riassorbiti i dipendenti del Marina, sei ormeggiatori e un’amministrativa che seguiva pagamenti e incassi. Oltre a queste risorse umane, un paio di dipendenti presenti hanno scelto altre strade, mettiamo in campo la nostra struttura. Abbiamo un ufficio amministrativo con tre dipendenti e un responsabile che andrà a supporto della gestione del porto. Non ho quindi timori e non vedo il bisogno di altri inserimenti” prosegue Lanciotti.

La società a oggi si occupa di igiene, mense, farmacia, pulizia locali del comune e ora del porto. “Questo significa che abbiamo risorse interne”. Aggiunge Senzacqua: “In tre giorni già ci sono dei cambiamenti, a cominciare dalla guardiola all’ingresso alla riaccensione della pubblica illuminazione nel porto, sono partite le prime manutenzioni”. E su questo opererà in maniera continua ma non potremo di certo investire considerando anche la brevità della concessione”.

LA PROMESSA SULLA TARIFFA

“Il Pef è stato fatto su dati certi. Fino al 31 dicembre 2025 le tariffe sono state confermate. L’obiettivo futuro è ambizioso: la società non può investire  in questa fase, ma stiamo reperendo dei fondi, penso ai 7,3 milioni per imboccatura e problemi strutturali” ribadisce l’assessore.

Ma non solo, “abbiamo 300mila euro regionali da investire sul porto. Noi vogliamo arrivare a fine anno a sostituire le colonnine dell’erogazione dell’acqua e della luce. Inserendo il pagamento al consumo, si arriverebbe a una riduzione del costo del 30% del posto barca”.

LA GARA FUTURA

Il sindaco qui è chiaro: “Faremo di certo un bando europeo della concessione demaniale. Ma se la gestione della Sgds sarà positiva, noi valuteremo anche il prosieguo. È evidente che l’eventuale bando di gara deve essere abbinato al piano portuale e alla sua realizzazione. Capiremo presto se è fattibile”.

r.vit.

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