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Più libri che lettori, il rischio c'è: nelle Marche il 48% della popolazione legge un solo testo. Si salvano gli under 14

12 Novembre 2025

FERMO – I dieci anni di #ioleggoperché sono utili per riflettere sul rapporto tra la popolazione e la lettura. Un rapporto che definire difficile è eufemistico.

Stando ai dati dell’associazione italiana editori di buono, per le Marche, c’è aumento di librerie, 147 nel 2024 contro le 137 dell’anno precedente, ma il 48% della popolazione non arriva a tre libri l’anno, chi ne legge uno al mese è il 12% dei marchigiani. Nelle Marche diminuiscono anche le case editrici, oggi 144 (2,6% in Italia) contro le 152 del 2021

Allargando la visuale, grazie all’indagine Istat, il quadro è ancora meno gratificante. Se alla lettura poi si abbina anche il mondo dei quotidiani, quindi dell’informazione, c’è molto su cui riflettere. “Negli ultimi venticinque anni la lettura di quotidiani ha registrato una forte diminuzione, solo parzialmente attutita dalla diffusione della lettura di quelli online” precisa l’Istata, guidata dal fermano Chelli.

Fino al 2010 il dato è stato costante, il 60% della popolazione leggeva almeno un giornale. Poi, la debacle: in 15 anni si sono persi 20milioni di elettori, e i lettori di quotidiani sono scesi al 25%. Con gap a livello di età sempre più evidenti: soprattutto scende la voglia di lettura trai 50enni e si stanno perdendo i lettori  nati negli anni ’70. Non parliamo poi dei giovani, che hanno un solo plus: non  esiste più una differenza di genere nell’informarsi.

“Considerando la lettura di libri, nonostante l’aumento costante del livello di istruzione della popolazione negli ultimi decenni, la percentuale di lettori nel tempo libero è rimasta sempre bassa nel nostro Paese, attestandosi nel 2023 al 40,1 per cento tra la popolazione di 10 anni e più. Leggono più i giovani (il massimo si raggiunge nella classe di età 10-14 anni con il 70%), mentre andando avanti con l’età si osserva una progressiva diminuzione” si legge nel rapporto Istat. Diminuiscono i lettori nati tra il 2000 e il 2004.

In questo  quadro c’è la resistenza dele librerie, diverse quelle impegnate in opere di sensibilizzazione. C’è chi lo fa parlando ai più piccoli, come Le foglie d’Oro di Pesaro, c’è chi si impegna dando voce anche ai talenti locali, come spesso capita con le librerie di Fermo, Porto San Giorgio e Porto Sant’Elpidio, per fare due esempi.

“I lettori diventano i migliori elettori. Ora che le consultazioni elettorali sono finite, si torna al tempo della coltura”  raccontano i titolari della libreria pesarese giocando su una lettera, quella che differenzia cultura, da coltura, intesa in questo caso come crescita e sviluppo di un interesse. Per raggiungere elettori vecchi e nuovi, alle Foglie d’oro  aperture domenicali, tazze di tè e immancabili letture animate.

Basterà? L’Associazione italiana  editori continua a crederci e con #ioleggoperché aiuta biblioteche e scuole nella loro sfida per formare cittadini più consapevoli. In dieci  anni sono stati donati 3,7 milioni di libri a 28mila scuole in Italia. “Il tutto coinvolgendo 4mila librerie e quattro milioni di studenti” spiegano gli editori.

Normalmente il libro più donato è il Piccolo Principe, ma quest’anno c’è stata una sorpresa: ‘Il ladro di neve’ di Alice Hemming. L’idea diventata realtà di donare libri, è diventata la protagonista di un documentario, che si può guardare fino al 16 novembre su RaiPlay, dal titolo ‘Leggere può cambiare tutto. Dieci anni di #ioleggoperché’.

“Spesso si dice che siamo ciò che mangiamo, ma pensiamo anche ciò che leggiamo, per questo - ha detto il presidente di Aie Innocenzo Cipolletta - la biblioteca scolastica è uno strumento di crescita. In 10 anni ne abbiamo raggiunte 28mila, nei prossimi 10 vorremmo completarle tutte e 50mila”.

Un progetto non solo bello, ma necessario: “Nella famiglie non ci sono libri, per i ragazzi - dice in apertura del documentario Sarah Macchiarella, docente della primaria Tito Speri di Milano - la scuola è l'unico posto dove poter soddisfare la loro fame di storie». Perché questa è la vera notizia, evidenziata dal documentario: dove arrivano i libri, dove si aprono nuove biblioteche, fioriscono passioni e iniziative”.

Progetti, idee, iniziative, ci provano i librai, che siano indipendenti o legati a grandi brand. “Per noi, il fatto che un bambino abbia potuto scoprire la lettura grazie a un libro arrivato nella sua scuola attraverso #ioleggoperché significa avergli aperto una porta sul futuro - ha concluso Cipolletta -. In questi dieci anni il progetto ha davvero contribuito a cambiare il modo di leggere nelle scuole: la lettura, che per molti ragazzi era un'esperienza privata, oggi è diventata un momento collettivo, condiviso, capace di unire e far crescere insieme studenti, insegnanti e comunità”.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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