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Più controlli e nuove tecnologie nella discarica di P.S.Elpidio: "Impianto e ampliamento si faranno, ma vigileremo"

4 Ottobre 2025

PORTO SANT’ELPIDIO – Si riempie la sala dell’associazione di quartiere Cretarola. Alla fine saranno più di cento i residenti tra Porto Sant'Elpidio e Sant’Elpidio a Mare che hanno risposto alla chiamata del comitato cittadino nato contro l’ampliamento (50mila metri cubi) della discarica gestita dall’Ecoelpidiense e il nuovo impianto di lavorazione del percolato.

A parlare, per tutti, è stato Damiano Mariani che si è presentato con una cartellina con all’interno una decina di pagine scritte fitte fitte. Tutti i dubbi di chi vive in zona e teme un peggioramento della propria qualità della vita.

Al tavolo, la politica: il sindaco di Porto Sant’Elpidio Massimiliano Ciarpella con l’assessora Bracalente, che è quella più a contatto con i residenti, l’assessore all’Ambiente di Sant’Elpidio a Mare Fabio Vitali e il vicepresidente della Provincia, Giorgio Marcotulli. “Siamo qui per parlare dell’ampliamento della discarica dell’Ecoelpidiense. Questa è la seconda assemblea, dopo quella di giugno” esordiscono.

Una serata che per Ciarpella, che conduce un po’ la discussione, ha due obiettivi: informazione e confronto.  Il tutto senza la proprietà, ma soprattutto con un convitato di pietra: la legge. Che è quella che ricorda, in maniera sobria ma chiara, Marcotulli nel suo intervento. Che infatti, dalla platea, è il meno applaudito.

I dubbi dei cittadini, in alcuni punti, sono i dubbi dei due Communi. Lo ammette Ciarpella che ha chiamato anche un consulente esterno, il biologo Baldoni, esperto di caratura nazionale, per valutare ogni aspetto dell’operazione. Che è, va detto, ormai a un passo dall’autorizzazione. “Per questo – chiarisce l’assessore Vitali – stiamo lavorando su migliorie, non su un blocco”. Che è quello che invece vorrebbe il comitato.

Su questo ha aggiunto Marcotulli: “Le richieste dell’azienda sono previste dalla norma, ampliamento e impianto. Poi ci sono i tecnici che valutano la richiesta. Ci può essere timore, tornando indietro di 60 anni nessuno avrebbe realizzato una discarica a Porto Sant’Elpidio. Ma oggi partiamo dal dato: la discarica c’è. Quello che dobbiamo aumentare è il livello di controllo, ispezioni e verifica delle attività svolte. Questo è quello su cui possiamo agire. I controlli devono essere trasparenti in modo da dare una verifica sulle attività, che se non rispettano le norme saranno sospese”.

Controlli che fino a oggi, effettuati regolarmente dall’Arpam, non hanno mai creato problemi all’Ecoelpidiense, che sta rispettando tutti i parametri. “Anche l’aumento di quantità e tipologia di prodotto da lavorare non è improvvisata, si sono mossi sull’attuale piano dei rifiuti regionale che lo consente”.

Vigilanza e controllo, ma non certo stop all’iter “Dobbiamo credere nei nostri consulenti. Non possiamo sempre pensare che c’è qualcuno che non persegue la verità. Altrimenti non arriveremo a una soluzione amministrativa e ci ritroveremo solo a muoverci per vie legali. Insomma, approcciamoci in maniera costruttiva, perseguendo la strada migliore grazie a tecnici che ci aiuteranno a limitare quello che si potrà limitare. Non si amministra per convinzioni” ribadisce Marcotulli.

Aggiunge Vitali, che dopo aver chiarito la contrarietà generale del comune di Sant’Elpidio a Mare, torna amministratore pragmatico e chiarisce ulteriori aspetti: “Abbiamo chiesto che l’ampliamento della vasca venga vincolato alla effettiva bonifica della Fim, per evitare che si parte da quello e si usi poi per altro, come accaduto in passato. La vasca si fa se parte la bonifica”.

Ma non solo: “Abbiamo chiesto che a valle venga realizzato un impianto biologico con le migliori tecniche conosciute per abbattere gli inquinanti. E su questo l’azienda si è detta favorevole”. E si è iniziato a parlare, davvero, di prime chiusure di parti della discarica.

Sul tema dei parametri da sforare per lavorare i rifiuti, quello che la politica farà è aumentare i controlli. Anche se su questo punto Ciarpella è più dal lato comitati: “Se arrivano migliorie tecniche è un conto, se invece a fronte di un ampliamento peggiora la qualità ambientale, non c’è logica. Se non ci sarà corrispondenza ‘più spazio e abbattimento degli inquinanti’, il mio voto sarà negativo. Per questo ho chiesto di approfondire alcuni aspetti, se produce di più e inquina di meno, sarò favorevole perché c’è più tutela di ambiente e salute. Ma voglio evidenze scientifiche”.

Quelle evidenze che la società avrebbe già fornito e replicherà nel dettaglio il 7 ottobre partendo dal fatto che i nuovi metodi di depurazione implicano sistemi che abbattono notevolmente gli inquinanti ma che in uscita possono aumentare il livello di alcuni parametri, come ferro e alluminio, che poi via depuratore diventano un acceleratore della depurazione delle acque. Non a caso, ha ammesso Ciarpella, nella zona del depuratore i parametri del mare sono eccellenti..

I privati però non si fidano, parlano di terreni svalutati, di rischi per la salute, di blocco della vocazione turistica dell’area. E per questo dagli amministratori vorrebbero sentirsi solo dire “non si farà nulla”. Nel dossier messo sul tavolo dal comitato e letto da Mariani, c’è poi un lungo attacco alla società accusata di arricchirsi senza pensare ai cittadini che vivono nella zona, “società che dovrebbe andare da un’altra parte perché Porto Sant’Elpidio ha già dato”. Ma anche preso, visto che la Tari è una delle più basse della provincia.

Il 7 ottobre si parlerà di nuovo di tutto questo. Avrà ragione Vitali, “non si chiuderà martedì, ma servirà un’altra conferenza dei servizi per affrontare tuti i chiarimenti”, o ragione Ciarpella che vede l'iter più lungo, “avendo richiesto l’intervento dell’Ast per avere chiarezza sulla salubrità del tutto” ha ribadito cercando di andare incontro alle parole del comitato.

Si vedrà, alla fine nella stanza piena e attenta aleggia la realtà: l’Ecoelpidiense può ampliare, in favore dei rifiuti dell’ex film e degli scarti delle lavorazioni calzaturiere (quantità necessaria messa in dubbio da Ciarpella nel suo intervento, ndr) e realizzare il nuovo impianto. “Ma vigileremo” è la promessa della politica ai cittadini che hanno legittimi dubbi, ma dopo ieri anche qualche conoscenza in più di contenuti, parametri e norme.

Raffaele Vitali

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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