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Più bravi a usare il cellulare del preservativo: l'Aids colpisce i giovani

30 Novembre 2019

FERMO –Ci sono 15milla persone affetta da Hiv in giro per l’Italia che non sanno di esserlo. “Dobbiamo trovarli, dobbiamo aiutarli” sottolinea molto semplicemente il primario di Malattie infettive del Murri, il dottore Amadio. Il primo dicembre è la Giornata mondiale contro l’Aids. Una malattia che ha segnato gli anni ’90, è entrata nel nuovo millennio e poi è scomparsa, mediaticamente, da ogni canale d’informazione.

“Il risultato? Che oggi l’Aids è tornata a colpire i giovani, gli Under 30, in particolare i 25enni” sottolinea il dottore. Ecco la realtà. Che non è nei piccoli numeri di Fermo, 8 nuovi casi seguiti, sono 400 in totale, ma in un Paese che è passato da una media di 38 anni, per i malati, a una di 25-29 con una incidenza in crescita”.

Il malato tipo è maschio, l’incidenza è tre volte superiore rispetto alle donne. E, soprattutto, è etero: “È cresciuta molto la consapevolezza tra gli omossessuali e anche tra i tossicodipendenti, un tempo più esposti” ribadisce il dottore. Il punto è solo uno: “I nostri giovani sono molto più bravi a usare uno smartphone che un preservativo. E l’aspetto più allarmante è che in molti non sanno che è l’unico strumento per prevenire malattie veneree. C’è ancora nelle scuole che pensa che l’Aids non si prenda usando la pillola”.

Benvenuti nel 2019, una specie di anno zero dal punto di vista della conoscenza. Ma per fortuna c’è la scienza con i farmaci che hanno fatto incredibili progressi allungando la vita delle persone affette. “Ma se i nuovi casi son per l’80% frutto di rapporti non protetti dobbiamo riflettere. E farlo subito”.

Fermo nel suo piccolo ci prova, il dottor Amadio ricorda che c’è un ambulatorio in cui è possibile effettuare il test HIV gratuito e segreto. “È importante controllarsi, soprattutto chi ha una vita sessuale non monogama. Perché prima si scopre di essere positivi e prima si interviene. Con i nuovi farmaci se si scopre l’HIV in tempo si può arrivare anche a bloccarne ogni effetto”.

Tra l’altro, si parla di HIV, di Aids, ma si dimenticano le altre infezioni sessualmente trasmesse, che spesso sono un pre dell’evoluzione della malattia. Si parla di Clamidia, i casi sono triplicati in dieci anni, di gonorrea, raddoppiata dal 2010, e di sifilide cresciuta del 60% nell’ultimo anno.

Questo è il mondo che hanno di fronte i giovani di oggi, quelli che non hanno vissuto le grandi campagne mediatiche, quelli che neppure sanno cosa sia il fiocco rosso che un tempo tutti si appendevano a giacche e camice il primo dicembre, quelli che non hanno mai visto Philadelphia e non sanno chi sia Magic Johnson. Quelli che vanno istruiti subito per non perderli domani. La farmacologia ha fatto grandi passi avanti, ma serve prevenzione. Quella che l’Asur 4, come conferma il dottor Vesprini, prova a fare. Ma servono scuole, famiglie, società.

Raffaele Vitali

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