
PESARO – Partita in controllo fin dai primi minuti. Rieti non ha mai dato l’impressione di poter vincere a Pesaro, anche perché la VL ha saputo reagire a ogni tentativo di rimonta dei laziali (91-73 il finale).
Troppo forte la Victoria Libertas che ha offerto al pubblico un Felder degno del passaporto e ha ancora una volta ammirato la capacità di Maretto di difendere su quelli più grossi di lui e di avere una grande intelligenza cestistica, i suoi tagli sulla linea di fondo sono da manuale. Come i passaggi di Bucarelli e Miniotas che lo vedono con la coda dell’occhio.
I primi due quarti sono stati molto simili, con i biancorossi che scappano prima a +13 sul 18-5 e poi sul +14 quando il tabellone dice 37-23. Per due volte, però, Rieti reagisce dopo i time out di coach Franco Ciani e costringe i padroni di casa a ricominciare a tessere la tela.
Nessun problema per quanto visto, Leka ha anche il coraggio, che diventa convinzione, di riproporre nel secondo quarto lo stesso quintetto che ha subito il break nel primo. E gli italiani non demeritano, anzi, il vantaggio si allunga. Trucchetti e Maretto ci mettono fisico e talento, Bertini alterna buone cose a forzature senza senso, come l’ultima tripla che non tocca il ferro dopo il time out del coach a 17 secondi dall’intervallo lungo.
In mezzo a tutto questo, ci sono Tambone e Bucarelli. Entrambi segnano canestri difficili nella fase di abulia pesarese. Ma Tambone è nervoso, Ciani gli ha fatto mettere le mani addosso dai suoi piccoli, che hanno chili e centimetri. arriva così un antisportivo che è anche il terzo fallo e per Tambo non resta che sedersi in panchina.
Nel mentre, Leka scopre che Fainke sa anche fare canestro. Prima un pick&roll con Trucchetti, poi un movimento da ala grande chiuso con un appoggio morbido. A questo si aggiunge Miniotas che Leka usa con il contagocce, nel secondo quarto passa gli asciugamani ai compagni, perché lo vuole fresco nel finale. Ancora di più dopo che Quirino De Laurentiis esce zoppicando dal campo dopo una micidiale tripla messa a segno a inizio secondo periodo. E non rientrerà più.
Il terzo quarto Leka lo gioca senza Tambone e dà fiducia a Felder che finalmente può giocare al fianco di Bucarelli. L’ala che ama fare il play, il pallone lo tiene ben saldo nelle sue mani, ma l’intesa tra i due c’è, come la voglia di passarsi la palla. E l’americano apprezza, tanto che segna sei punti in fila, ma soprattutto subisce due falli in attacco da parte di Hogue. Per il big man di Rieti una domenica da dimenticare, stanotte sognerà i vari Maretto e Virginio, capaci di reggere i suoi muscoli spesso giocando d’anticipo (62-44).
Nel momento migliore arriva anche la giocata che gasa il pubblico: il tuffo di Bucarelli per recuperare una palla vagante. È concentrata Pesaro e soprattutto ha una gran voglia di vincere. In palio c’è il primo posto e un pass per le Final 4 di Coppa Italia. Rieti è completamente imbambolata. Ciani non sa se fermarsi a guardare la capacità di Bucarelli e compagni di passarsi la palla o arrabbiarsi per le scelte infelici dei suoi, che sono giustificati vista la difesa, anche fisica, che la VL ha messo in campo.
Sembra tutto facile per i biancorossi, a Rieti non resta che Perry. Ma quando Bucarelli lancia tutto campo Virginio che schiaccia in solitaria, azione ripetuta venti secondi dopo, c’è poco da fare per il pubblico se non alzarsi e battere le mani. Si chiude così la partita, con Felder di nuovo in campo e Leka che si siede rilassato a guardare Tambone che è in trance offensiva e segna sempre dopo aver passato un quarto in panchina. Da cui purtroppo non si è più alzato De Laurentiis.
Mancano 50 secondi, entrano i baby e già si pensa a Verona (28 dicembre), la grande favorita della stagione che però in classifica sta dietro a Pesaro, che da oggi sa di avere un Felder a pieno regime.
r.vit.
