di Raffaele Vitali
PESARO – L’impressione è che a Pesaro basti poco per chiudere in anticipo la partita. Il primo quarto è in totale controllo. Poi accade l’imponderabile: la VL scompare dal campo, complici quintetti anomali, e Nardò segna trenta punti in dieci minuti. Il terzo periodo è la conferma di quanto visto nel primo, ovvero uno strapotere della Carpegna Prosciutto. Il quarto tempo serve a coach Leka per testare la concentrazione dei suoi e portarsi a casa due punti d’oro per la classifica.
LA PARTITA
Si apre con una schiacciata al volo di Ahmad, servito al bacio da Bucarelli. E poi un’altra schiacciata al volo di King, seguito da una tripla di Bucarelli. Brilla la Carpegna Prosciutto, l’unica paura quando Zanotti finisce a terra dopo uno scontro con Wayne e resta per cinque minuti negli spogliatoi.
I suoi compagni si compattano e con Quirino de Laurentiis continuano a macinare canestri. Perché il lungo non prende rimbalzi, Iannuzzi è dominante, ma poi si fa valere in attacco grazie ai movimenti tanto vintage quanto efficaci (20-12). Se non fosse per la tripla di Giuri nel finale, che appena si è trovato senza Maretto davanti ha iniziato a respirare, il vantaggio sarebbe stato importante.
Il dominio convince però coach Leka che si può cambiare assetto e così riparte con Petrovic, King e Lombardi. Un trio di non lunghi che toglie riferimenti difensivi e offensivi, in un amen Nardò riapre il match grazie a uno show personale di Donadio non marcato d Bucarelli (30-29).
Non fa più canestro la Vl, litiga con il ferro anche Ahmad. Per fortuna l’enorme Pagani prima sfonda e poi fa passi, così che il sorpasso non arriva fino a quando Iannuzzi non prova la schiacciata alla Vince Carter: nessun boato dal pubblico, perché ci arriva aa pelo, ma alla fine la palla ribalza sul ferro ed entra.
Momento di difficoltà, soprattutto in attacco. La palla gira poco e quando si avvicinano al ferro i biancorossi tremano. Il contropiede di King è imbarazzante, il giovane Ebeling lo mura e poi gli mette anche la tripla che seppellisce inaspettatamente la Carpegna Prosciutto (34-41). Tutto questo serve a risvegliare anche il pubblico, che si era assopito dopo l’inizio facile. Ma tutti ormai l’hanno capito, in A2 non c’è niente di facile, soprattutto se non difendi e subisci trenta punti in dieci minuti (38-47).
L’intervallo arriva al momento giusto per provare a resettare le menti dopo dieci minuti da incubo. Maretto si incolla a Giuri e Nardò perde un po’ di brio offensivo, anche se Wayne, detto anche Stewart Jr, resta indecifrabile per King. Serve la difesa, Leka la chiede, la disegna, la aspetta. E finalmente arriva. Il basket è uno sport strano, dal 45-55 per Nardò, con Pesaro che no ingrana, si passa al 56-55. Il motivo? Il time out del coach ospite, chiamato per distrarre Maretto atteso in lunetta, permette a Leka di chiamare una zone press che manda fuori giri Nardò. Tre palle recuperate di fila con Maretto, scatenato quando può usare la sua fisicità, che diventano canestri di Pesaro e il match cambia padrone. O meglio, torna in equilibrio (64-60).
Ha trovato fiducia nei suoi mezzi la Carpegna Prosciutto Pesaro e, come insegna coach Pancotto, puoi sbagliare ma non commettere lo stesso errore. E infatti Leka non cambia quintetto e riparte con il pressing che ha tolto lucidità a Giuri e Donadio, play obbligati visto che i pugliesi giocano senza l’americano titolare Woodson.
Basta questo, un po’ di calma in attacco, con giocate semplici, rapido pick and roll tra Bucarelli e Quirino, e un po’ di difesa per scappare via. La giocata che chiude la partita arriva al 32’, quando Ahmad intercetta il palone a centrocampo, in questo è il migliore del campionato, e si invola a canestro, schiacciando con potenza. È il più dieci che taglia le gambe a Nardò: airball di Giuri e a seguire tripla di King.
Finale convincente (84-70), come lo era stato l’inizio, partita sulla carta semplice ma che serve a far riflettere la VL sul campionato che è ancora lungo e complesso, anche se con nove vittorie in dieci partite Pesaro è passata da delusione a mina vagante.
C’è tempo anche per la prima azione difensiva di Zanotti, che ha trovato gloria anche da tre punti, e per Petrovic di stare in campo davvero, andando oltre i minuti tattici concessi fino a oggi. Restano i dubbi, dal punto di vista difensivo, quando sta in campo la coppia Bucarelli-Imbrò e il fatto che senza Maretto scende la grinta, mentre è evidente che con De Laurentiis tutti hanno una boa a cui appoggiarsi se vanno in difficoltà.