
MILANO – Se solo Pesaro riuscisse a non distrarsi. Se solo riuscisse a tradurre la palese superiorità tecnica in dominio cestistico. Se solo…ma forse è meglio così. Troppo presto la dodicesima giornata per essere già perfetti. Ma la Victoria Libertas quando ingrana sa essere devastante. E infatti vince anche a Milano (72-93), alzando la pressione sulla inseguitrice Bologna, attesa da Cento.
Contro Milano la prima prova di forza è arrivata sulla tripla di Tambone (26 punti a fine match) per il 5-16. Poi, il primo vuoto mentale conciso con un difetto di comunicazione tra Felder e Quirino De Laurentiis, rimasti spettatori su un paio di pick&roll consecutivi. Tutto da rifare quindi.
Leka nei due minuti a disposizione pensa più al buono visto che ai due errori e fa bene. Perché in tre minuti Felder e Quirino annientano Milano. Quando finalmente il lugo schiaccia, dopo un assist di Bertini, sembra già Natale. Poi ci pensa l’americano con due triple consecutive e un tiro dalla media. Una folata inarrestabile che porta la VL sul +20 (13-33).
La partita sembrerebbe già finita, ma è solo il 15’. Milano, che non ha nulla da Gentile e Taylor, ovvero le due star, si affida a capitan Amato, rientrante dopo un lungo infortunio. Deve essersi preparato bene perché illumina in regia e punisce dalla distanza, facendo per un attimo dimenticare gli incredibili primi due quarti di Tambone, micidiale al tiro. Alla sirena il tabellone dice 29-43, frutto di un Miniotas abulico e di un paio di forzature di Bertini e Maretto.
Il terzo quarto conferma la superiorità dei biancorossi. Il controllo del match è totale. Restano le pause, ma finalmente entra in partita anche Miniotas grazie a un tiro libero, a un bel rimbalzo, a un appoggio frutto di una ‘furbata’ con tocco che scavalca l’avversario e lo libera sotto canestro, e a un tiro morbido da centro area che fa crollare la zona tentata da Milano. Aggiungiamoci la solita tripla di Tambone (35-52) e il divario è fatto.
Entrare negli ultimi dieci minuti con 19 punti di vantaggio fa pesare meno il risveglio di Alessandro Gentile. Che all’inizio litiga con il canestro poi trova la retina con il suo tiro che parte da troppo in alto anche per Bertini che infatti non fa altro che commettere falli sul 5 di Milano.
Stanco di guardare l’ascella di Gentile, l’ala pesarese decide che è ora di far vedere che il futuro è suo: penetrazione, tripla e tanti saluti al risveglio di Gentile che si ritrova a -22. Coach Cardani i time out li chiama, ma non se anche un mastino come Sabatini va in trance di fronte a Tambone e Felder, che se ha un metro è letale, non può che aspettare il 40esimo per stringere la mano a Leka e complimentarsi per la sua macchina quasi perfetta.
Che non si accontenta, come dimsotrano gli ultimi quattro minuti, quelli in cui Trucchetti segna da tre, Quirino rolla come un ventenne e Felder manda un messagigo chiaro al campionato: 'Se mi lasciate libero, segno'.
Pesaro con il sorriso risale sul pullman e si gode anche il giorno in più di riposo rispetto alle avversarie che farà riposare le gambe e preparare ancora meglio il big match con Cividale di domenica pomeriggio.
Raffaele VItali
