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Pesaro è bella anche di notte: Avellino schiacciata, Bertini micidiale

12 Novembre 2025

PESARO – Se Pesaro imparerà a chiudere le partite, a cogliere il momento di debolezza dell’avversario, batterla sarà molto difficile. Intanto, però, la VL continua a vincere (93-72), senza aver bisogno degli show di Miniotas,  e a tenersi stretta la vetta.

Primo quarto interessante tra Pesaro e Avellino. Più per la gestione degli uomini che per il risultato. Pesaro dopo tre minuti sembrava poter chiudere già il match. Un 9-2 bugiardo, perché Virginio ha sbagliato due triple, dopo aver messo la prima, facili facili.

Non avendo azzannato il lupo ferito, la VL ha permesso alla squadra dell’ex Buscaglia di riorganizzare le idee. Ci ha pensato Grande, play dal carattere dominante, a rimettere le cose a posto. Dieci a zero di break e tuto da rifare. È il momento di Felder, che piazza due tiri dalla media tanto per far vedere di che pasta è fatta la sua mano.

Non è ancora in partita Maretto, un paio di palle perse da troppa foga, si anima allora Bertini che alzandosi dalla panchina a cavallo di primo e secondo quarto si incolla a Lewis, unico americano per Avellino visto che Chandler è ai box, e si prende anche il gusto di segnare e regalare due assist. Si procede a strappi, questo anche per le percentuali deficitarie della Victoria Libertas Pesaro da tre punti (dopo 15’ è 2/12).

Leka sperimenta quintetti, fa giocare insieme i due ‘piccoli’ Felder e Trucchetti, dà minuti a Sakine. Per un po’ funziona, poi sono inevitabili errori di scelta e qualche amnesia, soprattutto a rimbalzo. Ma è mercoledì, le gambe di tutti sono stanche, serve la panchina. Anche Avellino lascia a lungo i titolari in panchina.

Due giocate illuminano il secondo quarto. La prima è di Bertini che vola a rimbalzo in difesa e finisce sui cartelloni. Un secondo per rialzarsi e a rimorchio riceve in corsa, segnando la tripla del +4.

L’azione dopo, altra difesa solida e attacco che riparte. Conduce Bucarelli, rimesso in campo dopo sette minuti di riposo: tutti larghi tranne uno e quell’uno è Miniotas che nella prateria vuota dell’area pitturata segna concretizzando l’assist del play che in difesa gioca anche da quattro (36-30). Servirebbe qualche regalo per prendere davvero il controllo e arriva da Grande che commette fallo sulla tripla di Tambone. Intervallo lungo con un +11 insperato quanto meritato.

Quando a inizio terzo quarto Maretto segna il primo canestro della sua partita, i tifosi sono già volati con il pensiero al dopocena da Old Wild West, sponsor della serie A2. Peccato che al team di Leka manchi ancora il killer instinct. Un paio di palle perse banali costano due contropiedi e una tripla. E così, Avellino si riavvicina e spaventa i biancorossi con una zona molto aggressiva. Ci impiega un paio di azioni Leka prima di chiamare time out, ma il cambio che segue è azzeccato: Bertini entra e con una tripla fa cambiare idea a Buscaglia (59-48). Altra tripla di Bertini dopo una di Felder con la solita eleganza, creano il primo vero strappo (65-49). Tanto attacco, ma è la difesa che è cresciuta, soprattutto sui piccoli.

La voglia di vincere, e di fare bene anche dei panchinari, vien fuori a inizio ultimo quarto. Trucchetti dà dimostrazione di come si palleggia a testa alta quando trova Maretto, bravissimo nel prendere la linea di fondo contro la zona. A seguire, De Laurentiis, che sta crescendo giornata dopo giornata, prima recupera un pallone, poi si immola in difesa. E così Maretto, che non è nella sua giornata migliore in attacco, ma in difesa marcherebbe anche il barista.

La partita finisce con un lancio da 20 metri di Trucchetti a Maretto che appoggia facile con il pubblico che si alza in piedi e tributa la standing ovation a un gruppo di giocatori diventati una vera squadra (79-56). Il resto è per il pubblico, le statistiche e coach Leka che vede promossi i suoi cambi.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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