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Pere e kiwi fermani più forti del freddo. "Ma l'agricoltura ha bisogno di aiuto"

18 Gennaio 2021

FERMO - Pere molto buone (più delle mele) e ottimi kiwi. Finita la raccolta invernale della frutta, per gli agricoltori fermani è tempo di bilanci. Qualità buona e quantità simili a quelle dell’anno scorso, il punto di partenza.

«Sotto il profilo della raccolta – spiega la Cia Agricoltori di Ascoli, Fermo e Macerata –, la stagione è stata nella media e i prodotti hanno avuto una buona qualità. In particolare, per quanto riguarda le pere, la qualità quest’anno è stata superiore rispetto a quella delle mele. Mentre per i kiwi abbiamo avuto un’ottima qualità e una buona pezzatura».

Vero è che le gelate della scorsa primavera hanno condizionato lo sviluppo dei prodotti e, in certi casi, influito sulla pezzatura, ma, nel complesso, la resa dei terreni è stata nella norma.

"I dati che emergono dall'analisi della Coldiretti sul rapporto della European Severe Weather Database, sono quanto mai allarmanti e ci raccontano di un Paese, il nostro, vittima di importanti avvenimenti metereologici. A questo si aggiunge il grande freddo di questi ultimi venti giorni. Per cui - sottolinea il senatore Battisotni di Forza Italia - sarebbe auspicabile un intervento del governo a sostegno del comparto agricolo, che fra le altre emergenze, sta scontando anche le conseguenze dei cambiamenti climatici".

Se nei campi, negli ultimi dodici mesi, le cose non sono cambiate granché, a essere stravolte sono state le abitudini alimentari della gente, parecchio modificate dalla pandemia.

«Il Covid – spiega l’associazione di categoria – ha cambiato le abitudini di acquisto dei consumatori, il che ha imposto agli agricoltori di cambiare le proprie strategie aziendali». Se, nella prima fase della pandemia, l’acquisto di frutta era considerevolmente aumentato, la stessa cosa non si è verificata nella seconda ondata. «Abbiamo assistito a un crollo del mercato interno. Una situazione che ha influito anche sui prezzi», dice la Cia. Quelli della frutta invernale sono scesi dal 20 al 30%, fatta eccezione per i kiwi, «la cui limitata produzione rispetto agli anni passati ha permesso di mantenere quotazioni più alte». Nonostante i prezzi più allettanti, le vendite «sono state di gran lunga inferiori rispetto allo scorso anno».

Non solo. Oltre al mercato interno, è in affanno anche quello estero, con le esportazioni in Europa inferiori alla media degli anni passati». Una stagnazione registrata in tutti i canali: dai ristoranti aperti a intermittenza, ai negozi e supermercati, fino agli ambulanti. Con i conti che non tornano, è già ora di pensare al raccolto di primavera. «I primi frutti che si raccoglieranno saranno ciliegie e fragole, intorno alla metà di aprile», spiega la Cia che si dice preoccupata per le conseguenze della pandemia sul comparto.

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Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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