*I lavori di ricostruzione sono stati progettati per consolidare la struttura, in particolare la parte absidale della chiesa, attraverso un rinforzo fondale molto impegnativo che permetterà di sostenere l’abside con una struttura a sbalzo. L'intervento include anche l’installazione di sistemi di energia rinnovabile e il rinforzo delle murature per garantire una maggiore sicurezza sismica.
La realizzazione di questo progetto, redatto dalla società En.Ar. Conti con gli ingegneri Massimo Conti e Stefano Paciotti, l’architetto Laura Gluscoff, e i geologi Lorenzo Cinti e Daniele Mercuri, è resa particolarmente ardua dalle difficili condizioni del sito. Situato a 1.100 metri sul livello del mare, l’eremo è raggiungibile solo tramite sentieri ripidi e le temperature invernali possono scendere fino a -15°C. Inoltre, l’approvvigionamento dei materiali è possibile solo tramite elicottero.
L’ingegneria e la logistica sono state costantemente monitorate dai progettisti, in collaborazione con il funzionario della Soprintendenza Archeologia Rosella Bellesi, e dal direttore dell'USR Marco Trovarelli.
L’arcidiocesi di Fermo, con il supporto tecnico della Dott.sa Alma Monelli e del Geom. Demetrio Catalini, ha giocato un ruolo cruciale, mentre il Commissario straordinario ricostruzione sisma ha seguito con attenzione il progetto, con l’obiettivo di restituire l’eremo alla comunità nel più breve tempo possibile, per cogliere ancora una volta il duplice obiettivo della ricostruzione fisica e della ricostruzione sociale, più volte ribadito anche dalla premier Giorgia Meloni durante la sua visita nelle Marche.
Con la consegna del progetto è stata messa simbolicamente la “prima pietra” per il ritorno all’ antico splendore dell'Eremo di San Leonardo. Un luogo di fede, storia e bellezza naturale che continua a essere un segno di speranza e resilienza per la comunità locale e per tutti coloro che, come Padre Lavini, credono nella potenza di rinascere dalle difficoltà.
*Rocco Pennacchio, arcivescovo di Fermo