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Pasquetta. Fermo, san Ruffino e santuario dell'Ambro: vuoto e silenzio. Marinangeli: "Cittadini responsabili e forze dell'ordine" (VIDEO)

13 Aprile 2020

Pasquetta, giorno di scampagnate, della classica gita fuoriporta. Ma con il Coronavirus, l’unica uscita che si può fare è in terrazzo. C’erano grandi timori a livello istituzionale sulla tenuta del senso civico dei fermani. “Noi sappiamo bene che normalmente le persone vengono in montagna, per questo nei giorni scorsi come sindaci ci siamo confrontati con il prefetto chiedendo un controllo particolare per le nostre zone” spiega Adolfo Marinangeli, primo cittadino di Amandola. È vero che la costa è popolosa e facile da raggiungere, ma proprio per questo si temeva l’arrivo di ‘turisti’ fai da te, anche fosse dai comuni vicini.

CHI ESCE HA UN MOTIVO

“Per ora abbiamo fermato solo persone locali, principalmente chi doveva raggiungere i propri animali per dare da mangiare” conferma un vigile urbano di Servigliano, in pattuglia davanti al cimitero. E lo stesso vale per la Municipale di Amandola, dove le due poliziotte si sono mosse senza sosta fermando e controllando numerose auto e persone. “Ma non abbiamo dovuto fino ad ora comminare sanzioni” spiegano mentre dialogano con il sindaco.

Partendo da Fermo lungo la Faleriense la prima pattuglia della Polizia si incontra davanti alla Sadam, crocevia per chi dalle valli vorrebbe raggiungere il mare. “Difficile pensare a spostamenti di altro tipo, visto che i centri commerciali sono chiusi” spiegano gli agenti, impegnati a controllare due pedoni. Poi, proseguendo, in un silenzio irreale lungo la strada normalmente trafficatissima, passate piane di Falerone ecco i carabinieri, subito prima del ponte che porta dentro Servigliano. Da qui, fino ad Amandola, via libera tra campi di fiori e colline verdi. Ma per forza, non c’è nessuno in giro.

Fa effetto il lago di San Ruffino, dove l’acqua immobile serve solo alle piante per specchiarsi. Alla fine ecco Amandola, dove in piazza tabaccaio e negozio dei surgelati sono i due segni di vita. Ma non gira nessuno.” Devo dire – riprende Marinangeli, che i cittadini sono stai bravi. Avevamo qualche timore, per questo ringrazio il Prefetto per avere messo a disposizione più forze in campo”. E infatti passa l’auto della Finanza, arrivata appositamente da Fermo per monitorare uno degli accessi della città: “Dobbiamo dire che le persone sono rimaste davvero a casa, abbiamo fermato un’auto che stava portando da mangiare ai cavalli, abbiamo verificato ed era così” aggiungono riprendendo il cammino.

AMANDOLA SOTTO CONTROLLO

“Amandola ha capito subito come muoversi. Abbiamo gestito al meglio i tre casi positivi e i 25 residenti in isolamento. Devo dire anche grazie a chi è rientrato da fuori, due dall’Australia e alcuni studenti dalla Spagna, che si sono messi subito in quarantena volontaria. Salvo nuovi problemi, il 18 aprile ad Amandola termineranno tutti gli isolamenti”. Parla con una grande mascherina il sindaco, dono di un’azienda di Falerone che ha permesso di coprire tutta la popolazione: “A questo abbiamo aggiungo le altre 4mila comprate dal Comune, in modo da averne per tutti e a anche di ricambio”. Per distribuirle la protezione civile ma anche la rete delle attività, sono 18 quelle aperte che hanno consegnato ai clienti le mascherine.

VERSO L'AMBRO

Monitorata Amandola, non restava che il santuario della Madonna dell’Ambro, uno dei luoghi più amati dei Sibillini, che ogni giorno apre per qualche ora le sue porte grazie al rettore padre Gianfranco e all’ausilio dei carabinieri che passano e vigilano. Ci si aspettavano macchine, fosse anche per una preghiera o per i furbetti che volevano eludere i controlli scegliendo magari un angolo riparato. Ma anche qui, tra le direttive del sindaco Domenico Ciaffaroni e le pattuglie delle forze dell’ordine, oltre all’invito della Chiesa di vivere la fede tra le proprie mura, non c’era neppure l’ombra di una persona. Irreale il silenzio con l’immenso piazzale senza vita.

È anche questa la vita ai tempi del Coronavirus, un grande vuoto riempito dai rumori che escono dalle finestre e dalle auto, principalmente delle forze dell’ordine, che sfrecciano sulle strade.

r.vit.

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