di Raffaele Vitali
FERMO/MILANO - Dal bigliettaio del treno a Fidel Castro, lo sguardo autentico di un uomo che amava raccontare il vero. Il fotografo del secolo breve, di quel 900 che tanto ha da raccontare ancora, è protagonista della mostra ‘La libertà e l’impegno’ a Palazzo Reale di Milano, ben curata da Raffaella Perna.
Cento fotografie, scelte tra le 500mila dell’archivio custodito nella fototeca provinciale di Fermo ad Altidona. Una prima volta in grande stile per Mario Dondero nella ‘sua’ Milano, dove mosse i primi passi al bar Giamaica insieme ad altri grandi fotografi, diventai amici, come Mulas.
Ci sono delle foto note, i volti di Pasolini e Gaber, ma anche tanti scatti inediti. Libertà e impegno sono due parole che raccontano bene Dondero, un uomo che non si è mai fermato, che prendeva zaino e macchina fotografica per raggiungere gli angoli lontani, che fossero l'Afganistan o il Portogallo.
Una vetrina anche per il grande lavoro che da anni prosegue dentro la piccola realtà fermana, dove un pool di volontari e appassionati, tra cui il presidente della Fototeca Pacifico ercoli, lavorano insieme con il direttore scientifico Diego Pizi.
Dondero diventa così il secondo ambasciatore di Fermo a Milano, il primo fu nel 2016 Pietro Paolo Rubens che con l’Adorazione dei pastori, “il suo quadro più bello” ribadisce sempre Vittorio Sgarbi, ha conquistato Palazzo Reale.
Un evento nell’estate di Milano, considerando anche la scelta dell’ingresso gratuito fino al 6 settembre. Chi entrerà si muoverà lungo un percorso che ha una logica cronologica, ma che ha in ognuna delle dieci sale un unicum che basterebbe per dire ‘ho fatto bene a entrare’.
Si passa dalla Spagna alla guerra in Irlanda, dai reportage in Africa ai grandi ritratti, dalla sua amata Parigi all’Italia rurale. Le foto di Dondero, ex partigiano, sono state pubblicate sui più grandi quotidiani e settimanali del 900, da Le Monde all’Unità.
Poi la scelta del ‘buen retiro’ a Fermo, dove ha trovato il luogo giusto per chiudere con il sorriso e potendo passeggiare con la sua macchina fotografica al collo. Un amore vero, tanto da lasciare in dono il suo immenso, e ancora da valorizzare appieno, archivio fotografico.