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Parole (mai banali) e musica (originale) in piazza ad Amandola: ecco Portera tra Dalla e le nuove canzoni scritte durante il lockdown

27 Giugno 2020

AMANDOLA - Ricky Portera c'è. Amandola riparte con un giro di do. Appuntamento sabato 4 luglio alle 21,30.

“Quando ho scritto ‘con noi il chitarrista degli Stadio’, subito mi hanno ricordato che del gruppo sei stato il fondatore e che hai suonato con Dalla” esordisce il sindaco Adolfo Marinangeli. “Siamo qui in una città che nel suo nome già dice tanto” ribatte Portera.

Al fianco del chitarrista, dal 2014 c’è Paola Pieragostini. Da una intervista sul Carlino è nata una amicizia che ha poi portato i due a collaborare, fino alla realizzazione di un libro. “Per noi giornalisti il fatto di ascoltare tante persone ti permette di capire quello che una persona che ha da dire. Portera oltre a essere ‘Il grande figlio di puttana’ di Dalla, è una persona con tanto da raccontare. E questo è entrato nel libro, un romanzo biografico, dove agli aneddoti abbiamo incrociato i suoi pensieri”.

Un libro uscito nel 2017 e tornato in ristampa nel 2019, con tanto di passaggio alla Biennale di Venezia e nella casa di Lucio Dalla a dicembre. “Il successo non è dato da me che l’ho scritto, a dalla autenticità di un pensiero, che appartiene a Portera. È un uomo libero, quindi scomodo ma che sa dare e condividere” riprende umilmente la Pieragostini.

Il concerto di sabato sarà un alternarsi di canzoni note, scritte e suonate con i grandi, “a cominciare dal mio maestro Dalla passando per Ron”, a canzoni di Portera, “che magari non conoscete ma che vi farò vivere”. Prima di Portera, nella città dei Sibillini è arrivato il chitarrista dei Supertramp “che si è subito innamorato di Amandola e ha scritto una canzone che ci ha donato e noi abbiamo ricambiato il gesto con le chiavi della città”. Quindi Portera dovrà impegnarsi, il pubblico è abituato bene.

Nella sala di Amandola anche Sara Ciriaci, una 25enne che rappresenta una delle giovani lettrici che ci ha permesso di tornare in ristampa. “Ciò che rende grande un uomo è la capacità di esprimere i propri sentimenti. Questo messaggio di Portera mi ha capito e mi ha ispirato una frase di Madame Bovary che dice ‘gli idoli non andrebbero toccati, si rischia di togliere l’aurea dorata’, ma la doratura di Ricky non si rovina, è dentro di lui”.

Portera ascolta, sorride e riparte proprio da Sara: “Mi ha rivalutato la sua generazione. I giovani sono così settoriali che chiudono le porte a tutto quello che non è direttamente interessante. Questo mi dà fiducia. Il nostro mondo, purtroppo, è fatto di fumo, di apparenza. Vivendoci dentro mi sono reso conto che non sempre al grande artista corrisponde il grande uomo. Per questo non volevo una biografia asettica, ma far emergere quello che ho dentro”.

Una vita non disagiata, magari per molti bella, di certo dignitosa quella di Portera: “Una vita in cui ho cercato di rispettare le regole e per questo mi rammarico quando incontro persone che idealizzano chi non ne è degno. Non i parla mai degli assenti, se non bene, ma avrei tanto da dire. Paola è stata brava, mi ha psicoanalizzato e mi ha permesso di scavare in fondo. Sono uno che si arrabbia quando vede le ingiustizie, sono uno che vorrebbe essere”.

Portera il 4 giugno sul palco ‘Prega tu che prego anche io per noi’. “All’inizio del lockdown mi sono adattato bene, stavo sul divano a guardare Ncis con il mio cane, poi è cresciuta la mancanza della musica. Io ci nuoto dentro la musica e così mi sono venute in mente delle frasi. Io scrivo canzoni a seconda dello stato d’animo, sono un ignorante sincero. E in questo periodo mi è venuta fuori una sorta di ribellione con presa di coscienza e ho scritto delle canzoni. Ringrazio Amandola perché sarà il battesimo di questa canzone messaggio. Dopo Dalla, De Gregori, Venditti, Morandi ho imparato che la musica ha delle responsabilità e che in un concerto si possono dire cose che poi facciano riflettere le persone. Fare questo concerto in piazza Risorgimento è il top. Avrò al mio fianco Fabio Liberatori, un pianista di grande livello che già consce Amandola”.

Un nuovo album in arrivo? “Ne ho fatti già tre miei e uno con Radius della Formula 3 dal titolo ‘Una sera con Lucio’. Non ho la presunzione di dire ho fatto un bel lavoro, ma credo di averlo fatto. Le mie canzoni cominciano ad essere amate. I media sono decisivi, se non puoi pagarli è difficile emergere. Lo vorrei fare un album, ho un buco vuoto nelal parete. Farlo non è un problema, poi però me lo attacco al muro se non c’è una promozione vincente: servono tra i 25mila e gli 80mila euro per stare un mese in radio”.

Ma la passione è più forte e questo lo rende sereno: “E’ vero che sono saltati i grandi concerti, ma quelli dove il musicista da solo costa almeno 50mila euro. Vivranno le cose più piccole, dove si rispetta il distanziamento e dove economicamente diventa tutto sostenibile. Anche se io ho un po’ paura della gente, ragioniamo poco. Come dicono all’odioso telegiornale, “non siamo ancora fuori”. Insomma, questo virus è stato davvero creato bene, facciamo i bravi”. Intanto si riparte, con la prima vera apertura della piazza “in completa sicurezza, con un massimo di 200 persone, nonostante ce ne possano entrare 4mila”. E ‘quel gran figlio di puttana non avrebbe avuto problemi a farli ballare ed emozionare tutti.

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