FERMO – La prefetta Vincenza Filippi si è seduta insieme con gli altri prefetti della regione al tavolo della Protezione civile, con Anci e assessore regionale Aguzzi, per valutare “gli arrivi per ora graduali e sporadici, organizzati da familiari e conoscenti”. Ma soprattutto “le esigenze logistiche da affrontare sono legate soprattutto agli aspetti sanitari, alla regolarizzazione della presenza dei profughi per i permessi di soggiorno, alle esigenze abitative e ai sostegni economici”.
Per l'esame dei flussi dei profughi, legati all'evolversi del conflitto in atto, è stato costituito un coordinamento per la gestione dell'emergenza. È stato previsto che gli “enti Locali potranno segnalare tempestivamente alle autorità di pubblica sicurezza e sanitarie (Servizio Igiene e Sanità Pubblica delle Aree Vaste della regione) la presenza nei propri territori di cittadini ucraini arrivati a seguito del conflitto”.
Come stabilito dalle autorità statali, ai profughi sarà rilasciato un permesso di soggiorno con validità per alcuni mesi. Il Sistema sanitario della Regione ha avuto invece indicazioni precise dall’assessore Filippo Saltamartini: “Sul Covid non possiamo abbassare la guardia perché sappiamo che ci sono tantissime persone che ancora non sono state vaccinate. Abbiamo dato indicazione per i profughi ucraini che eventualmente verranno nel nostro paese che se vorranno vaccinarsi potranno farlo gratuitamente come stiamo facendo per tutte le altre persone”.
Per gli ucraini la Regione valuterà l'utilizzo dell'Hotel Covid, per il quale era stata prevista la chiusura il 31 marzo, per la quarantena dei cittadini ucraini in questione. Il coordinamento “ricercherà soluzioni abitative disponibili alla ospitalità di profughi”. È stata ribadita la possibilità di utilizzo di Cas (Centri di Accoglienza Straordinaria) gestite dalle Prefetture e Sai (Sistema di Accoglienza ed Integrazione) gestite dagli enti locali, destinate ai richiedenti protezione internazionale, come disposto dal Dl 28 febbraio 2022 n. 16.
@raffaelevitali