
FERMO – “Pronto, avrei bisogno di…”. In media inizia così la conversazione che poi si conclude con un “non c’è problema, se possiamo, agiamo”. È il dialogo tra Giampiero Macarri, primario di gastroenterologia del Murri, e Giorgio Girotti Pucci, presindete della Fondazione Carifermo. In mezzo, a fare da fio, c’è Roberto Grinta, direttore dell’Ast di Fermo.
Questa volta, la telefonata ha permesso al reparto di Macarri di dotarsi di una nuova tecnologia: un elettrobisturi. Insieme con la colonna endoscopica, consegnata durante l’estate, porta l’investimento della Fondazione a 130mila euro.
“Un reparto eccellente che si arricchisce di ulteriore tecnologia. A Fermo coniughiamo persone, professionisti e mezzi” sottolinea grinta ringraziando i protagonisti.
Gastroenterologia garantisce 8mila esami l’anno, di cui584 sono esami biliari, i cosiddetti di terzo livello, che pongono Fermo al secondo posto nelle Marche per prestazioni.
Macarri per questo ringrazia il suon tema: “Abbiamo pazienti anche da fuori provincia, i 15 posti letto sono sempre pieni e presto diventeranno 18”. Che il nuovo strumento sia utile, Macarri lo conferma con un dato: “Lo abbiamo già usato ieri in due operazioni endoscopiche”.
Soddisfatto il presindete Girotti Pucci, per questo mezzo che permette di asportare tratti di lesioni da analizzare con precisione e rapidità. “La sanità per noi è, una priorità, non siamo un sostituto del pubblico, ma un aiuto. Aiutare la sanità significa aiutare tutti noi”.
