Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors

Nuovi macchinari e il cappello non è più solo. Naida Marini: produciamo anche coprispalla, look da cerimonia completato

9 Settembre 2025

di Raffaele Vitali

MONTAPPPONE/MILANO – Il cappello non conosce stagioni. Naida Marini, titolare del cappellificio Marini Silvano, al Mipel, la fiera dell’accessorio che condivide gli spazi con il Micam, non manca mai. “Qui portiamo la collezione estiva, che è importante ma vive per tre mesi, mentre l’invernale da ottobre a febbraio impatta davvero sui fatturati”.

Cappello ed estate, quale è il rapporto?

“Durante i mesi caldi, il cappello lo si usa per gusto, non per necessità”.

E quindi, con che spirito si affronta questo Mipel?

“Siamo qui con i prodotti più fashion. Per l’inverno si cerca il prodotto pratico e caldo, la morbidezza. D’estate, è tuto diverso: si cerca lo sfizio, il look particolare”.

Chi compra cappelli?

“Vorrei dire tante madri e padri per i figli, ma non è più così”.

Come si conquista il buyer?

“Con i cappelli di rafia intrecciata e ricamata a mano, per esempio. Questo è il pezzo più importante della collezione, tanto che è stato scelto per l’esposizione all’ingresso del Mipel. E poi i cappelli in cotone cucito, colorati, da spiaggia e da mare. Degli accessori pratici, quello che puoi mettere mentre vai in bicicletta e poi togli e lo infili nello zaino, perché non perde la forma. Parliamo di modelli destrutturati”.

Piacciono?

“Il comodo e colorato, leggero e che fa respirare la testa sono elementi essenziali”.

Soddisfatti?

“La collezione è piaciuta molto, tanto ritorno mediatico. I colori colpiscono”.

Novità aziendali?

“Abbiamo presentato una linea da cerimonia, coni coprispalle che ben si abbinano, che ti coprono quando inossi un abito elegante da cerimonia ma non vuoi restare troppo scoperta. Ed è un prodotto che facciamo internamente con i nostri 14 dipendenti. È anche un modo per compensare la scomparsa dei cappelli celebrativi, che per anni hanno riempito le macchine da cucire”.

Come avete fatto a diversificare la produzione?

“Grazie ai bandi regionali e a quelli sisma siamo riusciti a rinnovare il parco macchine. In questo modo abbiamo inserito i coprispalle e le stuoie che ci permettono di entrare nei negozi garantendo un kit completo”.

Quali clienti avete incontrato?

“Tanti italiani, molti negozianti e siamo contenti perché il nostro fatturato per il 65% viene dal mercato interno, tanto pesa la montagna. I canadesi vengono sempre. E poi giapponesi e i coreani”.

Dove si comprano i cappelli?

“I negozi di borse e scarpe, quelli che vendono la bigiotteria di qualità in cui trovare il pezzo da regalare. Il bello dei cappelli è che ci sono per ogni fascia di prezzo e cliente. Ci sono anche le cappellerie che resistono. Noi siamo pronti a servire ogni richiesta”.

Cosa è mancato a questa fiera?

“La data giusta, mi verrebbe da dire. Per essere un Mipel estivo è andato discretamente, ma la data è stata troppo anticipata, anche per la concomitanza con Parigi. Chi va lì, non viene in Italia a meno che non sia una grande catena. Ad esempio è mancata la Sicilia, è ancora troppo caldo e si respira aria di vacanza”.

Prossimo step?

“Saremo di nuovo a Milano per la Fashion&Jewels dove portiamo l’invernale e dove troveremo clienti completamente diversi. Questo per far capire che non è vero che una fiera basta”.

Nadia Marini, ultima domanda, ma il cappello risente del clima?

“La verità è che se fa freddo, il cappello si vende eccome. Il nostro fatturato è molto legato all’invernale e se le temperature non scendono, non sarà mai l’acquisto fashion a salvare il mercato”.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram