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"Non vi ammalate di indifferenza". 'Gente di facili costumi' e profondi pensieri, Insinna conquista il teatro dell'Aquila

13 Marzo 2025

di Raffaele Vitali

FERMO - “Non vi ammalate di indifferenza”. Dopo sorrisi e risate, applausi e battute coinvolgenti, Flavio Insinna diventa serio. Lo fa chiudendo le oltre tre ore di ‘Gente di facili costumi’, lo spettacolo in scena al teatro dell’Aquila, oggi l’ultima replica che è consigliabile non perdere.

Una storia semplice, frutto del genio di Nino Manfredi, che Insinna fa sua, dimostrando che dietro il volto degli show televisivi c’è ancora un grande attore, diremmo un caratterista. Un Insinna dirompente, ma capace di stare nel suo spazio, senza fare ombra a Giulia Fiume, con lui protagonista dello spettacolo che si svolge tutto in un’’unica location.

La 32enne attrice siciliana è perfetta per il ruolo di ‘Principessa’, la prostituta vicina di casa con cui il grecista Ugo, il personaggio di Insinna,  inizierà un esilarante dialogo fatto di luoghi comuni e riflessioni profonde, tra marchette palesi e marchette nascoste che rendono i due protagonisti più simili di quanto potessero immaginare. Un botta e risposta continuo che tiene lo spettatore, come sempre il colpo d’occhio del teatro dell’Aquila è speciale, sveglio e partecipe.

È lungo lo spettacolo? Forse sì, l’intervallo dopo 90 minuti ha anche fatto pensare a qualcuno che fosse finito. Ma in Manfredi c’era qualcosa di più della semplice Italia di fine anni ’80, quella in cui sud e nord, cultura e ignoranza si incrociavano comunemente. Non che oggi poi vada così meglio.

Il regista aveva pensato al momento educativo, a quell’attimo in cui due mondi lontani si avvicinano fino a toccarsi, desiderosi ognuno di apprendere dall’altro, che fosse una nuova parola da imparare o una lezione sulla vita, sul desiderio, sull’obiettivo da non dimenticare mai. Insinna e Fiume superano la prova, il lunghissimo appaluso accompagnato dalle note di Raffaella Carrà, che con il suo ‘Rumore’ è la colonna sonora di tutto lo spettacolo, lo certifica.

Applauso che viene interrotto da Insinna per chiedere, uscendo, di fermarsi al banchetto di Emergency, fosse solo per capire cosa fanno, per riflettere su guerra  e pace, sul fatto che “noi siamo qui e c’è qualcuno dentro un tugurio che lotta per la propria vita e non può vivere il tetro”.

È l’ultima lezione di Ugo, il professore triste reso di nuovo sognatore dallo sgangherato italiano della Principessa Giulia.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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