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Nel nome di Falcone tra parchi e aule. La sindaca Gualtieri: "Giovani, respirate la giustizia". Il pm Gratteri: lo Stato ci dia i mezzi per garantirla

24 Maggio 2022

MONSAMPIETRO MORICO / ANCONA – Se c’è una cosa che Romina Gualtieri, sindaca di Monsampietro Morico, sa fare bene è comunicare i valori, trasmetterli ai giovani, partendo da quelli che frequentano le elementari. E tra i valori a cui la sindaca tiene di più c’è la legalità. Che per lei ha due volti su tutti. Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. E così, ieri, ha come sempre riempito il parco dedicato ai due giudici di chi l’Italia la deve guidare nel futuro: "La mafia spara meno, ma non è scomparsa. Evitiamo questo sbaglio".

In contemporanea, in un altro luogo di cultura, l’Università Politecnica di Ancona, c’era il volto di oggi, il magistrato Nicola Gratteri, procuratore di Catanzaro, a parlare degli stessi valori a chi del futuro è già protagonista, i ventenni.

La sindaca è stata chiara. “Non celebriamo un rito, ogni anno per noi è un atto di responsabilità dovuto alla storia, perché i giovani di oggi non c’erano in quel caldo pomeriggio del 23 maggio 1992. La morte dei giudici non sarà mai inutile se ognuno di noi vivrà incarnando il valore della giustizia”.

Ad Ancona Gratteri ampliava ovviamente la riflessione, parlando anche dei rischi attuali per la giustizia: “Mai come in questo governo di larghe intese, solo Fratelli d'Italia all'opposizione, si stanno facendo tutte quelle riforme della giustizia che non servono assolutamente a risolvere i problemi della giustizia. In appello si tagliano i processi con l'accetta e c'è la ghigliottina con l'improcedibilità. Ho bisogno di un sistema giudiziario forte, proporzionato alla realtà criminale, ma che consenta di celebrare i processi nel rispetto della Costituzione. È necessario far sì che delinquere non convenga” ha ribadito Gratteri.

Che poi ha mandato un messaggio ai tanti sindaci in prima linea, inclusi quelli come la Gualtieri che promuovono i valori: “Non lasciare soli i sindaci di fronte alle infiltrazioni della criminalità organizzata. Molte riforme che hanno dato più potere ai primi cittadini per snellire la pubblica amministrazione, hanno finito paradossalmente per lasciarli, più esposti” ha concluso il procuratore che ha confessato di essere un fan delle scarpe made in Marche. “L'Italia deve ripartire dal made in Italy, dalla capacità artigianale che i cinesi non sono riusciti a copiare e che gli americani o i russi non sono riusciti a comperare. Bisogna ricominciare da qui dopo la pandemia, la politica deve sostenere queste aziende”.

Raffaele Vitali

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Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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