FIRENZE/MORROVALLE - Un calzaturificio marchigiano, un modello internazionale: ecco la ballerina da uomo One of Egos, marchio nato all’interno del mondo Bimar, il calzaturificio guidato da Vittorio Biancucci con la figlia Marzia, supportati dai fratelli Lazzarini. "Indossare una nostra scarpa significa abbracciare la propria unicità in modo non convenzionale, affermando il proprio io con audacia e libertà".
Arriva da Morrovalle il nuovo brand pensato per il mondo fluido, dove le barriere di genere non esistono. “Produciamo il 90% internamente, il restante a pochi chilometri”. Bimar ha 34 dipendenti ed è anche pensando a loro che è nato One of Egos: “Il nostro personale è cresciuto con noi. Le sirene delle griffe? Per ora non hanno suonato. Con il nuovo marchio investiamo anche su di loro, sulle competenze che non possiamo permetterci di perdere. Cosa che potrebbe accadere lavorando solo per un brand che chiede praticamente sempre le stesse cose” precisano i fratelli Lazzarini che hanno portato al Pitti Uomo la collezione di ballerine da uomo.
“Siamo partiti con l’uomo, ma anche la donna sta crescendo”. L’azienda è strutturata come terzista, “per cui abbiamo clienti in tutto il mondo, dei brand”, ma è dopo il Covid che i titolari hanno voluto presentare un proprio marchio, anche per ridurre la pressione che arriva dalle frenate del lusso.
Una scarpa che colpisce l’occhio, considerando che fa delle ballerine da donna un modello da uomo. “Parliamo di un mercato di nicchia che stiamo pian piano costruendo. Abbiamo avuto richieste anche da un paio di negozi italiani, ma il più della produzione è per l’estero, Europa e Canada in testa. Serve calma e va spiegata come collezione”.
Forme originali, dalla tonda alla punta quadrata, realizzate appositamente per il nuovo marchio. Lo stilista si è formato dentro Roger Vivier e ora ha trovato nelal sfida della Bimar un nuovo stimolo. Alle ballerine sono state abbinate anche delle sneakers, a loro volta originali, linee e materiali, suole incluse.
“Noi restiamo un calzaturificio legato ai brand con produzione conto terzi, ma con determinazione abbiamo voluto strutturare una nostra produzione”. Con questo Bimar si dà un obiettivo: “Vogliamo crescere nel 2025, consapevoli che mantenere i fatturati sarebbe già una buona notizia. Stiamo investendo molto in marketing e comunicazione, senza rischiare di snaturare One of Egos, che ha bisogno del suo tempo per posizionarsi al meglio”.
Si è chiuso così con il sorriso il second Pitti, “anche se un po’ più debole delle ultime edizioni a livello di presenze”, perché si sono visti i buyer che apprezzano una linea “di fascia alta, destinata a piccoli negozi di qualità che rendano il marchio autonomo e non legato agli incassi di altre produzioni. Questo grazie a clienti che sono, come da sottotitolo del marchio, open minded”.
r.vit.
