Da un lato l’europarlamentare Dario Nardella, dall’altro l’onorevole Antonio Baldelli, in mezzo il candidato presidente Matteo Ricci. Si parla di Marche, di visione, di strategie, di percorsi decisamente differenti.
“Tutti guardiamo con grande speranza e attenzione a quello che succederà qui tra poche settimane. Perché il voto nelle Marche è l'ago della bilancia di quello che sarà la tornata elettorale nelle altre regioni. Questa è la regione più contesa” sottolinea Nardella.
“Credo che dobbiamo fare tutti, non solo i marchigiani, il massimo perché si volti pagina in questa bellissima e straordinaria regione. Perché non se ne può più di un modo di governare autoreferenziale, poco attento alle imprese. Durante la campagna elettorale delle europee sono andato a visitare alcuni siti industriali e gli imprenditori mi dicevano che non avevano mai visto il presidente della Regione. Non esiste che in cinque anni un presidente di regione non si fa vedere in un pezzo di provincia” prosegue.
Per poi ribadire, da membro della commissione cultura, che la Regione deve “puntare sull'abbassamento dell'età media del mondo dell'agricoltura e sulla formazione professionale. Ci sarà bisogno sempre di più giovani preparati per esempio nel settore dell'informatica che cominciano a lavorare nelle aziende agricole”.
Di tutt’altro avviso Baldelli, deputato di Forza Italia: “Più che ago della bilancia, per Nardella e Ricci la nostra regione è solo una pedina sullo scacchiere politico nazionale. Ma le Marche non sono un simbolo da sbandierare o la passerella da campagna elettorale per il Pd: sono comunità vive, imprese, famiglie e territori che chiedono serietà e concretezza, non le fanfaluche di Matteo Ricci".
Da Nardella e Ricci non vuole lezioni: “Sono due che durante il Covid parlavano di ‘abbraccia un cinese’ e ‘no panico’, impensabile che possano dare lezioni politiche alle Marche”. La chiosa di Baldelli è secca: “Nardella si rassegni: il Pd ha puntato sul cavallo sbagliato. Le Marche, più che l''Ohio d'Italia', come qualcuno le definì, saranno la Waterloo della Schlein”.