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Murri, emergenza totale. Limitato l'accesso al Pronto soccorso, focolaio a Medicina, positivi in vari reparti: ricoveri solo per le urgenze

10 Gennaio 2021

di Raffaele Vitali

FERMO – Il sistema sanitario è sotto attacco. Non resta che alzare le barriere difensive e portare il piano pandemico al livello 3, il massimo. Questo mentre le Marche festeggiano il ritorno in zona gialla, con grandi rischi per il sistema sanitario se le persone non rispetteranno le regole.

Una mail del dirigente medico di direzione ospedaliera ieri sera poco prima delle 20 ha chiuso le porte del pronto soccorso di Fermo alle ambulanze delle Croci sparse sul territorio. Che infatti girano e puntano San Benedetto del Tronto e Civitanova Marche.

Questo perché la situazione all’interno del Pronto Soccorso è insostenibile. Alle difficoltà normali, legate alle carenze di organico, si aggiungono dieci positivi tra infermieri e Oss negli ultimi tre giorni. Il motivo? Difficile dirlo, visto che il personale gira protetto, ma quando i numeri crescono e le persone che lavorano calano, tutto si complica. E poi, mancando i posti letto in reparto e avendo l’area pulita e l’area sporca del pronto soccorso con le barelle piene, non restava che chiudere il pronto soccorso alle non urgenze.

In questo contesto si inserisce il focolaio scoppiato dentro Medicina 2 denunciato da Giuseppe Donati, segretario della Cisl FP. Una situazione complessa, che segue il caso della Medicina di Amandola, a riprova che il virus corre e continua a essere complicato intercettarlo preventivamente.

Il direttore dell’Asur, Licio Livini, ha passato il pomeriggio in ospedale, per definire le azioni necessarie e garantire i servizi e la salute di sanitari e ricoverati. “Un focolaio si è sviluppato in un reparto pulito, Medicina 2. Purtroppo si sono verificate positività anche in altri reparti e sono 30 i casi di Covid-19 tra il personale sanitario. La situazione è in continua evoluzione ed in costante monitoraggio, si moduleranno quindi le azioni in base al quadro che emergerà nei prossimi giorni”.

Inevitabile per il direttore parlare anche del pronto soccorso: “Numerosi pazienti sono in attesa di ricovero. Per questo passiamo alla fase tre del piano pandemico, quella di massima criticità. Questo significa che sarà necessario l’accorpamento delle aree chirurgiche al piano sesto del padiglione nuovo, mentre il piano 5 sarà liberato per i pazienti Covid. Complessivamente si andranno a ricavare 29 ulteriori posti letto, rispetto a quelli della Fase 2 del piano pandemico, 22 di medicina Covid più 7 in area grigia per pazienti dall’esito incerto”.

Questo impatterà, di nuovo, sul blocco operatorio: “Subirà per un periodo, ci auguriamo più breve possibile, una riduzione. In questo momento è necessario fornire una risposta all’elevata richiesta di posti letto per chi ha contratto il virus. Per cui il personale sarà utilizzato a supporto dell’emergenza Covid”. E siccome il virus corre, sono bloccati i nuovi ingressi in reparto, salvo urgenze. Siamo in una situazione di forte difficoltà, ancor peggiore della scorsa primavera”.

Come se non bastasse, in questo contesto si è anche sviluppato il maxi focolaio alla casa di riposo Sassatelli con 78 anziani positivi al Covid: “Questa è una fase di grande pressione, che ci vede impegnati oltre che nella cura dei malati, anche sul fronte delle vaccinazioni e dello screening di massa e della gestione del Sassatelli. Speriamo però di recuperare quanto prima i 22 posti di medicina Covid per i pazienti con altre patologie” aggiunge il direttore.

La situazione è pesante, sarebbe necessario un aiuto quantomeno regionale, considerando che il Murri è l’unico ospedale della Provincia. Ma qui è la politica che deve entrare in gioco, come avvenuto per il nosocomio di Urbino, attenzionato dall’onorevole Morani, dopo l’appello lanciato dai sindaci dell’area montana pesarese - cosa aspettano i fermani? - e poi dall’assessore Saltamartini.

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Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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