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Murgia, Rossi, Oblivion: la stagione 'alternativa' di Marcorè per il Teatro delle Api. "E ci saranno soprese"

7 Gennaio 2020

Si parte a febbraio con i 'fascisti' della scrittrice per arrivare alla musica dei Calibro 35.

PORTO SANT’ELPIDIO – Si riapre il sipario del Teatro delle Api. “Iniziamo l’anno con Neri Marcorè e la stagione teatrale allestita insieme come Tam e Amat” esordisce il sindaco di Porto Sant’Elpidio che ha scelto, come da tradizione, la sede della Carifermo per dare il via alla campagna abbonamenti.

Una stagione interessante, impegnata, che vedrà sul palco figure come Michela Murgia, Elisabetta Pozzi e la Bibbia degli Oblivion. “La città di Porto Sant’Elpidio è tornata a casa, alla Carifermo. E noi ci siamo, come sempre. Merito a Ezio Montevidoni, il consigliere elpidiense, che ha fatto da cerniera. E sono felice che ci sia Marcorè, fisicamente presente dopo anni di collegamenti telematici. Siamo orgogliosi di sostenere il Teatro delle Api, che però ripaga sempre con i sold out” commenta il presidente della Fondazione Alberto Palma.

Confermatissimo il direttore artistico Neri Marcorè: “Una collaborazione che ci onora e che ci ha permesso di portare sul palcoscenico artisti di altissimo livello”. Si parte a febbraio con la prosa a cui si aggiunge la musica di Tam, “che vogliamo sempre più presente come anni fa”, e il teatro per ragazzi de LaGrù guidata da Lorenzo Palmieri.

“Una stagione alternativa e piena di spunti e riflessioni, aspetti che caratterizzano la direzione artistica del nostro teatro. Non una stagione banale legata al nome da cartello, ma che permette a chi sceglierà di esserci di riflettere vivendo serate indimenticabili” prosegue Franchellucci che con soddisfazione ricorda che “non ci sono aumenti per biglietti e abbonamenti per permettere a tutti di partecipare. E grande merito va agli sponsor”.

La musica è Giambattista Tofoni: “Annunciamo il concerto dei Calibro 35, unica data nelle Marche e già con i biglietti che vanno a ruba per il 27 febbraio. Poi con Neri abbiamo delle idee che matureranno nel corso della stagione e che annunceremo in base alle condizioni. Il teatro delle Api è ottimo per la musica, grazie alla sua ottima acustica, tutti vogliono farlo vivere sempre più”.

Teatro nelle Marche è Amat, “che non gestisce tutti i teatri, ma li sceglie” chiosa il sindaco. E quando non c’è Gilberto Santini, ecco “l’uomo della cultura” Raimondo Ercolai: “È un bel lavorare con Neri. Il termine ‘alternativo’ mi piace. Ma aggiungo ‘qualità’ come parola vicino alla stagione. Come Amministrazione fate un grande sforzo e il pubblico vi ripaga. Il merito va a Marcorè e Tofoni, non dimentichiamolo mai”.

Luca Piermartiri, assessore alla Cultura, punta sul contenuto: “Non facciamo scelte commerciali. Crediamo molto nei giovani e per questo sottolineo la rassegna ‘Tutti a teatro’ che cerca di avvicinare i ragazzini agli spettacoli. E ci scelgono sempre più scuole anche fuori dal comune. Il teatro è nato per essere aperto a tutti, in questo stiamo crescendo forti anche del nostro Festival Internazionale per ragazzi”.

Prima di entrare nel mondo della prosa di Neri, spazio al teatro per ragazzi e quindi a Oberdan Cesanelli, che non solo il Festival estivo ma che da lì si muove: “Partiamo dal manifesto di Sara Pichelli che disegna il manifesto della 31esima edizione. Un Festival sempre più internazionale che presenteremo all’estero durante tre maxi festival”. Entrando nel merito della stagione, due spettacoli in arrivo: il Gigante Soffiasogni e la prima della nuova produzione con Cesanelli e Palmieri in scena, Cappuccetto, una fiaba a colori. E poi avanti con ‘La scuola va a teatro’”.

E tocca a Neri Marcorè chiudere in bellezza: “Costruito apposta nel 2006, perché la città crede nella cultura. Un teatro nato da volontà politica, dal desiderio di cultura. Ognuno contribuisce. Partiamo con una potenzialità inespressa, quella della musica, che ci riserverà sorprese grazie all’esperienza trentennale di Tofoni. Per anni abbiamo attratto grazie ai più grandi jazzisti, speriamo che per la 15esima edizione si torni a parlare davvero di grandi spettacoli (“lo faremo” ribadisce Franchellucci, ndr)”.

Con un budget si crea il possibile e Marcorè presenta così le sue scelte: “Spettacoli legati allo specchio dei tempi. Ci sono opere da decenni in scena, i classici non vanno mai abbandonati. Ma se posso parlo di cose scritte nel presente. Ogni epoca ha il diritto e il dovere di essere raccontata, in chiave satirica, comica o drammatica”. Partendo da qui, ecco i sei spettacoli. “Un anno fa teatro quasi sempre pieno. Il prezzo che resta uguale non faccia pensare a una svalutazione. Spesso vanno bene gli spettacoli che la gente paga, perché apprezza il valore. Un abbonamento a 75 euro è meno di mezzo caffè al giorno. Vedere il teatro pieno per un artista è bellissimo e questo a Porto Sant’Elpidio da anni lo garantiamo”.

Si parte con Michela Murgia e le sue ‘Istruzioni per diventare fascisti’. “È bene sapere come diventarlo, con tanto di certificato. Uno show provocatorio che fa indignare e fa pensare. Un tema così attuale che parlarne non fa male. Poi ognuno avrà la propria opinione. Mi fa terrore il pensiero unico che uccide la vita. La storia insegna che quando c’è il pensiero unico non accadono mai cose piacevoli” (7 febbraio).

Poi una commedia, La casa di famiglia, che Neri ha visto a Roma: “I nomi possono non essere subito associati, ma quando cercherete i nomi li riconoscerete. Tanto teatro e ruoli al cinema e nelle fiction. Una storia di fratelli che devono decidere cosa fare della casa di famiglie” (28 febbraio).

Poi Riccardo Rossi che due anni fa ha riempito: “Ovazioni che mi hanno convinto a riportarlo. Uno spettacolo diverso nel giorno della festa della donna. Uno spettacolo che parte dal fatto che le donne sono esseri superiori e che ci obbligano al confronto per crescere” (8 marzo).

Elisabetta pozzi porta un classico come Cassandra, rivisitato. “Una figura quasi mitologica che viene raccontato in chiave moderna. Uno spettacolo da non perdere, lascerà il segno” (28 marzo).

Chiusura con due compagnie: “invito davvero tutti a partecipare. La bibbia riveduta e scorretta degli Oblivion è qualcosa di strepitoso. Un musical con il regista con cui lavoro da 15 anni e con cui ora debutto ad Ancona con Tango del rigore. Gli Oblivion sono musicisti e cantanti pazzeschi” (1 aprile). Infine Paolo Nani: “Uno sforzo in più per averlo che ho chiesto a Tofoni e Franchellucci. È un clown in senso teatrale. Il titolo riprende gli esercizi di stile di Quenau, ma ‘La lettera’ è un unicum che farà ridere tanto dal primo minuto. Un spettacolo tra i più divertenti della storia” (9 aprile). Due uomini, due donne e due compagnie teatrali, ecco la stagione ‘alternativa’ che rispetta anche le quote rosa.

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