MONTEGRANARO – Il palasport di Montegranaro si farà. Questo è certo. Sui costi, dopo le polemiche seguite al consiglio comunale, sindaco e assessore ai lavori pubblici provano a chiarire dopo aver approvato il progetto definitivo per poter andare a gara velocemente.
Partendo dal mutuo di un milione di euro che tante polemiche ha suscitato: “Il nostro è un mutuo flessibile della Cassa Depositi e Prestiti che fornisce la copertura finanziaria per la realizzazione di investimenti pubblici che, per la loro complessità, richiedono generalmente lunghi tempi di realizzazione. Durante il periodo di pre-ammortamento, che può durare fino a 5 anni, ogni erogazione ha un tasso di interesse dello 0,125% sulla parte non usata”.
Al termine del periodo di pre-ammortamento, l’ente ha la possibilità di convertire il capitale ancora non erogato in un mutuo “alle condizioni vigenti nel periodo in cui si andrà ad effettuare l’operazione, o addirittura, nel caso in cui non siano state chieste erogazioni, chiedere l’estinzione totale a costo zero” spiega il sindaco che ribadisce di essersi trovato di fronte a un quadro economico cambiato completamente per colpa dei costi delle materie prime. Se arriverà il contributo del Gse, come accaduto per l’asilo nido, il mutuo si ridurrà in automatico.
Nel dettaglio entra poi Giacomo Beverati, assessore ai Lavori pubblici che con soddisfazione parla del milione e mezzo di euro che il comune non deve spendere visto che lo scheletro, dopo lo studio commissionato dall’amministrazione è risultato utilizzabile quasi completamente.
“Gli spettatori che potremo avere sule tribune sono 2400” precisa. Il tutto per 6,8 milioni di euro. Son due i piani a disposizione. “Al piano terra ci sarà il campo da gioco con gli spogliatoi, a quello superiore alle tribune con 1547 posti”. Gli altri mille arriveranno da tribune mobili, due da 400 posti, collocabili al livello del campo in uno spazio di dieci metri a disposizione.
“Al momento ce ne servono 999” precisa il sindaco che ha già la certezza di deroghe dalla Fip se la Sutor dovesse tornare in serie A nel giro di tre-quattro anni. “Grande spazio lo prendono gli spogliatoi, quattro pe le squadre, sei tra arbitri e commissari” prosegue Beverati che parla si presenta con una serie di mappe per far comprendere la dislocazione dei posti, con le gradinate che saranno su tre lati, due da seicento e uno da trecento.
“Già molti palazzetti superiori a mille posti giocano con deroga, se ci sono spazi idonei. E noi ce l’avremo. Con una spesa modica e con le tribune mobili, con qualche centinaia di migliaia di euro” precisa Beverati. Che punta in chiusura sul recupero, “al sanare una ferita e ridare una struttura agibile alla città, cosa che no è in pieno la Bombonera. Noi siamo stai bravi a intercettare i fondi, ora li useremo al meglio, dando ala città un luogo degno della storia che abbiamo” concludono gli amministratori.