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Montegiorgio, crescono i servizi dell'ospedale: "Assistenza domiciliare h12, raddoppio dei posti di cure intermedie e un dermatologo"

21 Marzo 2023

MONTEGIORGIO – Capire le esigenze andando direttamente sui territori. Prima un passaggio veloce a Montegranaro, che dal 20 marzo ha riabbracciato il suo centro Alzheimer. Poi Montegiorgio, in quello che per tutti è ancora l’ospedale, anche se dopo il trasferimento delle cure intermedie, causa lavori, è un maxi ambulatorio.

“Stiamo lavorando, grazie ai fondi sisma, sulla riqualificazione degli spazi. Il trasferimento, un anno fa, del reparto, che riporteremo e vogliamo raddoppiare, con venti posti in più. L’integrazione ospedale territorio deve crescere, anche in ottica del nuovo nosocomio di Campiglione” spiega Roberto Grinta, commissario dell’Ast 4.

Nel 2022 l’attività montegiorgese è cresciuta e l’incremento prosegue nel 2023. Alcuni esempi: 26330 prestazioni con una crescita della cardiologia, 89% in più, +80% di oculistica, ostetricia e ginecologia +50%, urologia +34%, la diagnostica per immagini cresce del 22% e l’odontostomatologia con un +10%. La specialistica ha impiegato l’ospedale per 135 ore settimanali, con una media del 25-30% in più sul 2021.

Il sindaco Michele Ortenzi è curioso di conoscere le prospettive. “Se la regione Marche investe 4milioni, di conseguenza non possiamo pensare di avere solo un nuovo contenitore. Noi dobbiamo dare risposte ai bisogni dei cittadini”.

Parla come primo cittadino, ma anche come esponente della media Valtenna, che vede in Montegiorgio il plesso fondamentale. “Vorrei che all’ospedale ci fosse la possibilità di avere dei medici di base, che svolgessero qui parte del proprio lavoro, ampliandolo con la gestione dei posti letto. Questo una volta terminati i lavori, vedremmo così completata la riforma della casa della salute. In cui noi abbiamo creduto prima, ma che va rafforzata”.

Sullo stato dei lavori, finanziati nel 2021, entra l’ingegner Franca: “Abbiamo atteso perché prima abbiamo dovuto eseguire tutta la bonifica amianto, che riguardava le canne fumarie. Il 7 novembre 2022 sono partiti i lavori strutturali per il miglioramento sismico e l’efficientamento energetico. Lavori che abbiamo scelto di fare con l’ospedale in funzione. Questo ovviamente impatta sull’iter. I giorni previsti sono 270”.

L’ingegner Elisa Bitti cura la parte clinica, è chi guida gli investimenti sui macchinari: “L’anno scorso sono stati investiti 80mila euro in tecnologie per la radiologia: un ortopantomografo digitale ha permesso la crescita dell’attività. E così il nuovo teleradiografo utile per la diagnostica al torace. Potenziata la cardiologia con il nuovo ecografo e la sostituzione dell’elettrocardiografo. Quest’anno stiamo lavorando per potenziare Urologia. E in più stiamo pianificando l’arrivo della telemedicina, che fa parte del Pnrr ma soprattutto rientra nel tema della medicina del futuro. Servono tecnologie soprattutto dove ci sono reparti di degenza, grazie alla consulenza di specialisti anche non in sede”.

Presa in carico che significa un modo di verso di approcciarsi al paziente. “In questo territorio sperimenteremo l’infermiere di comunità, un nuovo modello di presa in carico. Nel mentre stiamo lavorando per implementare l’attività domiciliare h12 (Adi) che già è partita a Petritoli e Porto Sant’Elpidio. Significa che l’assistenza domiciliare che avviene al mattino (7-13) allungandola fino alle 19. Vi riusciremo rimodulando gli impegni, non serve solo aumentare il personale. Dobbiamo alleggerire il pronto soccorso” aggiunge il dottor Rocchi, responsabile delle professioni sanitarie dell’Ast.

Diego Illuminati, direttore del distretto, tira le somme: “L’obiettivo di un presidio come il nostro è la gestione della cronicità, la parte fragile della popolazione. Per il futuro abbiamo già ragionato con la medicina generale per creare un team. Se cresce la parte Adi e magari riusciamo a prendere in carico i disabili cronici e il disagio ambientale con attività consultoriale continua faremo un grande passo avanti”.

Ascolta e incassa Manfredi Atabiano, responsabile del presidio: “L’aumento dell’attività ambulatoriale è stata grande, arriveranno a breve nuovi specialisti: un dermatologo e un ulteriore ampliamento della cardiologia. Con una sana assistenza, eviteremo il riacutizzarsi di situazioni riducendo gli accessi al pronto soccorso. Più il territorio è forte, meglio lavora il Murri”.

Grinta di certo su Montegiorgio non ha intenzione di arretrare: “Questa è una struttura grande, come la apri costa. Da qui la necessità di far crescere gli ambulatori e far seguire al meglio i pazienti cronici, potenziando l’Adi. Ampliare poi le cure intermedie, portando i medici di medicina generale, sarà la mossa vincente. Già abbiamo avviato il dialogo con i mediti di Piane di Montegiorgio, non appena finiranno i lavori partiremo”.

Raffaele Vitali

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