MONTE URANO - Nella serata di ieri i militari del Comando Stazione di Monte Urano (FM) hanno brillantemente gestito e risolto l’angosciante episodio relativo alla presunta scomparsa di una ragazza 14enne di quel centro. Nella mattina di domenica il padre della ragazza si era infatti recato presso la Stazione dei Carabinieri di Monte Urano (FM) per denunciare la scomparsa della figlia, assente da casa dal pomeriggio del giorno precedente.
I Carabinieri hanno immediatamente avviato le proprie attività di ricerca e approfondimento nonché attivato il piano provinciale per la ricerca delle persone. I militari hanno accertato che la 14enne, recatasi sabato pomeriggio in un centro commerciale unitamente alla sorella maggiore, si era allontanata volutamente da quest’ultima facendo perdere le sue tracce. Nonostante le immediate attività condotte, collocassero la minore nella provincia di Chieti, i militari di Monte Urano (FM) hanno perseverato nella propria attività attraverso una meticolosa ricostruzione dei contatti di quest’ultima, riuscendo a individuarla presso l’abitazione di un suo coetaneo dimorante nel comune di Montegranaro (FM) ove aveva trovato ospitalità.
Tre giorni di angoscia per la famiglia, conclusisi dunque con un grande sospiro di sollievo. La giovane, quando è stata trovata, era in ottime condizioni di salute. La tempestività degli interventi da parte dell’Arma in tali casi è spesso agevolata da una adeguata fase informativa e, a questo riguardo, assume particolare rilevanza l’intervento dei militari che hanno elaborato in breve tempo un dettagliato profilo geografico sugli spostamenti e sulle abitudini della minore scomparsa.
La conoscenza dei luoghi è particolarmente utile anche per la comprensione della dinamica dell’evento, nonché dei comportamenti abituali di chi si allontana. In questo senso, l’analisi dei luoghi ha consentito di costruire un profilo geografico, fornendo un’area di priorità dove poter concentrare e gestire le risorse impiegate nelle ricerche.
Il disagio giovanile in Italia è un fenomeno complesso e multifattoriale, che si manifesta in diverse forme; in tale cornice si inseriscono gli allontanamenti volontari, spesso al culmine di un percorso di sofferenza o disagio dovuto a incomprensioni ritenute insormontabili con i genitori, che alcune volte non colgono i segnali del malessere dei figli, non riuscendo a immedesimarsi nella loro posizione di tensione, che può sfociare nella fuga. L'allontanamento può essere una misura di auto-protezione dovuta a vari fattori o situazioni meritevoli di approfondimento.
L’analisi del fenomeno degli allontanamenti/scomparse ha evidenziato come la maggiore parte dei casi esaminati, sul totale delle denunce di scomparsa, sia riconducibile ai cosiddetti “allontanamenti volontari”; seguono quelle per cause “non determinate”, per “possibili disturbi psicologici”, per “allontanamenti da istituto o comunità”, per “sottrazioni di minore ad opera di uno dei genitori” e, per ultimo, le denunce di scomparsa per persone “possibili vittime di reato”. La percentuale più alta di ritrovamenti è quella nella categoria delle scomparse per “possibili disturbi psicologici”, mentre la più bassa risulta essere quella per le “sottrazioni di minori da coniuge o altro congiunto”. In tutti i casi, la legge italiana consente a chiunque di denunciare l’allontanamento di una persona, anche fuori dai casi di fattispecie criminose, quando si viene a conoscenza che da ciò possa derivare un pericolo per la vita e l’incolumità dello scomparso. L’estensione della legittimazione a denunciare la scomparsa è infatti direttamente correlata all’importanza del fattore tempo per attivare le ricerche. Ed i carabinieri sono stati assolutamente tempestivi.
