di Raffaele Vitali
PORTO SAN GIORGIO – Era il 1991 quando Martina Colombari si fermò la prima volta al fianco di Patrizia Mirigliani, era la nuova Miss Italia. Oggi presiede la giuria della serata finale che debutta nelle Marche, a Porto San Giorgio.
“Una persona speciale il vostro sindaco. Giovane e con una visione molto aperta, sa mostrarci bellezza in ogni angolo della città. Per noi è stata davvero una sorpresa Porto San Giorgio” esordisce Patrizia Mirigliani, patron della manifestazione. Che ha anche un valore sociale: attivo è uno sportello anti stalking affidato al Codacons. “È fondamentale affrontare questo tipo di tematiche, la violenza sulle donne non può mai essere dimenticata”.
Passa poi alla giuria: “Il ritorno di Martina Colombari, proprio nell’anno della scomparsa di Alain Delon che la incoronò. Per noi è l’emblema di quel che piace a miss Italia. Una donna meravigliosa, il giorno dopo l’elezione era già la testimonial di Blue Marine. Poi teatro, cinema, tv e questo sottolinea che le miss hanno tanto talento”.
Al loro fianco c’è Soleil Sorge, arrivata in finale nel 2014. “Oggi è una grande influencer, le invidio i suoi followers”. Giampaolo Morelli porta il sorriso e Andrea Dianetti, presentatore giovane, moderno che ama improvvisare. Infine, al tavolo c’è Francesca Bergesio, la miss che questa sera cederà fascia e corona. “Ma per noi reterai sempre una missa Italia”.
È il momento di Valerio Vesprini: “Per noi è davvero una grande promozione, una vetrina nazionale. Non a caso l’ha sposata la Regione. “Rivedere la Colombari, dopo tanti anni nella nostra città ci onora. Noi abbiamo messo a disposizione le nostre bellezze. Dal teatro, per la finale, alla regia che è l’unica nelle Marche, di opera napoleonica”.
La voce calda di Martina Colombari riempie il parco di villa Bonaparte: “Mi legano tante cose a questo concorso che mi lega dal 1991. Mi emoziono solo a parlarne, quando guardo le immagini, quando è scomparso Frizzi o quando abbiamo detto addio ad Alain Delon. Quell’incoronazione è stata superata, per emozione, solo dalla nascita di mio figlio. Ho un vuoto nella mia mente di quella serata, ho davvero un ricordo vaghissimo. Ero tenace, cocciuta, da quel giorno è iniziata una carriera, un periodo meraviglioso della mia vita che dura tutt’ora”.
La bellezza non è un talento, ma è una virtù, un valore: ci crede mentre lo dice la Colombari. “Dobbiamo esserne fieri, è amore, è bene. E il bello piace a tutti. Non è solo questione di aspetto, di specchi, quello è il gusto. Il bello è quello dei rapporti umani, delle amicizie, di un panorama, di un tramonto. Io amo il bello, sono favorevole al concorso di Miss Italia e di bellezza. L’ho fatto e lo rifarei domani.
Si è sentita manipolata? "Quante volte me l’hanno chiesto dopo le parole della Boldrini. Mi sono sempre sentita un soggetto, mai un oggetto. Una protagonista donna, che ha fatto e fa fatica. La donna che vuole fare l’imprenditrice ancora fatica a dimostrare chi siamo, cosa valiamo e cosa vogliamo. Vogliamo la parità, una donna in carriera ancora non fa la carriera di un uomo e non ha lo stesso stipendio”.
Ora torna in Giuria e da presidente. “Un ruolo che mi riempie di orgoglio. Vengo nelle Marche volentieri, vengo con il teatro questa mattina bagno e passeggiata”. Difficile parlare dopo la Colombari. Per la seconda giurata, Solei Sorge “Martina rappresenta lo sviluppo della bellezza, l’andare oltre l’oggettificazione della donna valorizzando l’unicità di ognuna”.
Per l’ispettore Coliandro, alias Giampaolo Morelli, “Miss Italia è un’occasione per promuovere luoghi meravigliosi. Portiamo bellezza in mezzo alla bellezza. Usare queta parola è sempre delicato, invece dovremmo imparare ad alleggerire l’argomento, serve spensieratezza. La bellezza ha un valore, inutile fingere che non ci sia. Poi non basta”.
Senza talento si andrebbe poco lontano, lo insegna anche il concorso. Chi ha studiato è decollata. Come spera di fare la miss uscente: “Sono più consapevole, ho abbracciato le fragilità e le ho trasformate in punti di forza. Rendiamola bellezza una valore inestimabile, smettiamo di giudicarla”.