Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors

Militari israeliani nelle Marche per rilassarsi. La politica protesta. Piantedosi: servizi normali, attenzione all'antisemitismo

11 Settembre 2025

FERMO - Dalle Marche ad alcune zone della Sardegna, alcuni dei 130mila militari dell'Idf complessivamente impegnati nelle aree del conflitto utilizzano destinazioni naturalistiche o balneari per periodi di ferie o di cosiddetta decompressione, ovvero pause dallo stress dovuto ad intensi periodi di combattimento.

Per la loro tutela vengono monitorati costantemente dagli uomini della Digos proprio perché - spiegano fonti informate - ritenuti obiettivi sensibili in considerazione del conflitto nella Striscia e delle mobilitazioni pro Palestina.

Viene comunque sottolineato che non ci sono gruppi o delegazioni di militari israeliani tutelati in quanto tali, ma si tratta di un monitoraggio di turisti che potrebbero essere soggetti a minacce. La scelta dell'Italia come meta di vacanza poi sarebbe dettata perché considerata Paese amico e sicuro.

Inevitabili le polemiche e anche i cori di protesta, soprattutto da parte del popolo di centrosinistra e dei 5 Stelle. Stando al Fatto Quotidiano, che ha sollevato la questione, si trovano tra i Sibillini, il lago di Fiastra e la costa fermana.

Avs, Pd e M5s nell'Aula della Camera hanno chiesto un'informativa urgente al governo. La dem Laura Boldrini ha parlato di “decine di soldati dell'Idf che come ristoro, per rilassarsi dopo aver commesso crimini indicibili, verrebbero in Sardegna e nelle Marche per rilassarsi, assistiti dalle forze dell'ordine per la serenità del loro soggiorno. È vergognoso”.

La risposta è arrivata. "Nel caso relativo al soggiorno di cittadini israeliani in vacanza nelle Marche, sono stati disposti servizi di prevenzione durante le visite e le uscite nelle località circostanti a quella del soggiorno. Tali servizi vengono abitualmente svolti, a livello territoriale, ogni qualvolta vi sia notizia di presenze di comitive culturali, turistiche o gruppi sportivi che possano essere considerati esposti ad atti di intolleranza" è la spiegazione del ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi.

Che poi aggiunge: “La minaccia terroristica è costantemente monitorata in sede di Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica ai fini di una puntuale e aggiornata ricognizione delle migliaia di obiettivi sensibili in Italia, sui quali è stata intensificata l'attività di prevenzione e di vigilanza”.

Per il ministro "l'antisemitismo è uno degli aspetti più preoccupanti emerso all'indomani dell'attacco del 7 ottobre e che ha determinato un rafforzamento di tutti i dispositivi di osservazione e controllo riferiti agli obiettivi riconducibili allo Stato di Israele e alle comunità ebraiche. Quindi anche a causa del crescente numero di azioni di intolleranza antisemita, vengono svolti dedicati servizi di prevenzione sia nei confronti delle comunità ebraiche residenti che di gruppi occasionalmente presenti sul territorio nazionale. Assicurare protezione a chiunque rischi di essere vittima di violenza sul nostro territorio e predisporre servizi di prevenzione e vigilanza a tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica è ciò che le Forze di polizia continueranno a fare" conclude. 

Non basta questo chiarimento. Oggi  a rispondere dovrà essere il ministro Tajani: “Vogliamo sapere sulla base di quali accordi con il governo di Benjamin Netanyahu, sul cui capo pende un mandato di cattura internazionale, si è deciso di ospitare in Sardegna e nelle Marche decine di militari dell'Idf per di più offrendo loro la tutela delle nostre forze dell'ordine. Stiamo parlando di soldati che, su ordine del governo israeliano, hanno contribuito a sterminare 63mila palestinesi a Gaza, tra cui 20mila bambini. Stiamo parlando di soldati che hanno adottato condotte genocidarie che sono all'esame della Corte di giustizia internazionale.

Per noi è una decisione vergognosa, com'è vergognosa la postura di complicità che il governo italiano ha adottato nei confronti di Netanyahu. La scelta è se stare dalla parte della vittime di un genocidio o esserne complici. Loro hanno scelto di essere complici, noi abbiamo scelto di essere dalla parte delle vittime e del diritto internazionale" ha aggiunto la Boldrini.

E i governatori. Quello delle Marche, Francesco Acquaroli, non fa polemiche: “Cercheremo di comprendere con i prefetti la situazione. Sono rimasto sorpreso da questa notizia perché addirittura ero all'oscuro. Nessuno ci ha mai informato di questa vicenda, non credo che la Regione abbia in nessuna maniera un ruolo in questa vicenda, anche dal punto di vista amministrativo, burocratico e quindi restiamo in attesa, se ci saranno ulteriori sviluppi, di capire come finirà questa vicenda. Da quello che ho capito - ha proseguito Acquaroli - non c'è un ente locale che deve essere informato e non c'è una procedura da mettere in atto». «In caso di eventuali altri arrivi? Io resto molto legato a un tema: occorre comprendere le procedure. Credo non ci siano dei flussi in questo senso ma sia la circolazione di cittadini extra Ue, con dinamiche di natura privata, con le normative europee”. (foto di repertorio militari israeliani da https://en.idi.org.il/)

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram