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Martino lascia Fermo: il capo di gabinetto che ha fatto crescere la prefettura è il nuovo vice di Macerata

10 Luglio 2021

FERMO – Dieci anni in un brindisi. Non facile per Francesco Martino, capo di gabinetto della prefettura di Fermo, salutare quella che è diventata la sua città. Arrivato giovanissimo come supporto per la prima prefetta, Zarrilli, dal novembre 2011 ha presidiato e diretto con maestria uffici e comitati per l’ordine e la sicurezza.

Preciso, per qualcuno anche troppo, ma corretto e soprattutto baluardo di fronte alla deriva dei furbi. E ne ha dovuti affrontare tanti in questi anni. Perché di fronte alle crisi (crack Banca Marche), alle calamità (terremoto), alle difficoltà impreviste (pandemia), tanti ci provano. Ma con Martino era praticamente impossibile averla vinta.

Rapporto perfetto con le forze dell’ordine, di guida, con bastone e carota in mano, per i sindaci del Fermano, di amicizia per chi è riuscito ad andare oltre l’immagine fredda di uomo dello Stato. È cresciuto a Fermo, non poteva essere diversamente. “Ricordo ancora il primo giorno, con il personale, che era poco anche all’inizio, schierato in attesa di sapere in quale stanza si sarebbe dovuta posizionare ogni persona. Un’esperienza unica e credo irripetibile, con la Prefettura che nasceva”.

Dieci anni per un uomo dello Stato nello stesso posto sono un tempo lunghissimo. Lo ribadisce la prefetta Vincenza Filippi, che si commuove mentre parla al suo ormai ex capo di gabinetto. “Ora che va a Macerata e cresce di ruolo, diventando vice prefetto, non si scordi di noi. Sta qui vicino, rimanga sempre in contatto. Per lei – ribadisce la Filippi guardando Martino negli occhi – è un passo importante. Nella gerarchia diventare vice prefetto è il traguardo più importante. Poi, per prendere il mio posto ci sono tante variabili. Ma giovanissimo arriva a ricoprire un ruolo importante”.

Martino ascolta. Un merito che gli è riconosciuto da ogni prefetto è l’essere stato sempre al suo posto. Non era facile, perché a Fermo sono arrivate tutte prefette di prima nomina. E lui, anno dopo anno, aumentava le sue competenze. Ma è rimasto quel passo indietro, ricoprendo al meglio il ruolo di capo di gabinetto.

Per il suo brindisi di saluto ha voluto attorno un mix di autorità e amici, “quelli con cui in questi anni ho stretto rapporti più stretti. Ma in realtà avrei voluto tutti qui, a cominciare dai 40 sindaci, ma già così siamo al limite”. Non dimentica nessuno nel suo saluto, nomina tutti, anche chi non c’è più come Nella Brambatti, la sindaca con cui tutto è cominciato. Il prefetto non ha esitato nel mettere a disposizione il cortile del palazzo che Martino ha visto crescere in dieci anni.

Il capo di gabinetto e il prefetto in questi due intensi anni sono andati oltre il normale rapporto, “era vicina a me quando è morta mia madre” ha raccontato Martino. “Perché anche noi abbiamo un cuore” aggiunge la Filippi. Al fianco del capo di gabinetto c’è da sempre la moglie Sonia, baluardo e sostegno in un percorso non facile, ma che ha ancora tanto da scoprire.

Macerata è una tappa, poi chissà che non torni a Fermo, magari per invertire la tradizione e diventare il primo prefetto uomo della provincia. Si vedrà, intanto lascia al giovane Sadutto il suo posto: “Sei il secondo capo di gabinetto di Fermo” chiosa sorridendo prima di incassare applausi e aprire regali, perché chi c’era ha voluto immortalare questo momento, lasciando qualcosa di sé, come fatto da Martino in dieci anni.

Esce di scena con il sorriso, anche se per un altro paio di mesi il legame con il Fermano lo terrà, visto che resta commissario a Montegranaro fino alle elezioni di ottobre: "Grazie a tutti, vi devo tanto". Ad maiora capo di gabinetto, anzi vice prefetto.

Raffaele Vitali

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