di Chiara Fermani
GROTTAZZOOLINA - La Yuasa Battery mette a segno un altro colpo di prospettiva in vista della stagione 2025-26 in Superlega: Marco Pellacani vestirà la maglia di Grottazzolina.
Centrale classe 2004, 210 cm di altezza, talento cristallino e margini di crescita importanti, Pellacani arriva da Trento con lo scudetto appena cucito sul petto, proprio come Giulio Magalini, altro volto nuovo di Grottazzolina e compagno di squadra nell’ultima annata in Trentino.
L’interesse del club marchigiano per lui risale ai tempi della Serie B con l’UniTrento, quando già iniziava a far parlare di sé per tecnica e fisicità. Mancava però un dettaglio non trascurabile: la presenza della Yuasa Battery nella massima serie nazionale. È solo con la conferma della partecipazione alla prossima Superlega che si sono create le condizioni giuste per tentare l’affondo.
Non appena la permanenza nella “serie regina” è diventata realtà, la dirigenza grottese si è mossa con decisione, bussando alle porte di Trento per sondare la possibilità di assicurarsi uno dei giovani italiani più promettenti nel ruolo. Una trattativa non semplice, visto il profilo ambito del giocatore. Ma quando il club campione d’Italia ha aperto alla possibilità di un trasferimento, la scelta è passata al diretto interessato. Pellacani ha riflettuto, valutato le offerte e ha deciso: Grottazzolina sarebbe stata la sua nuova casa sportiva.
“Quando ho saputo dell'interesse di Grottazzolina nei miei confronti ero molto contento – racconta Pellacani – perché è una squadra che nella scorsa stagione mi aveva impressionato molto. Dal punto di vista del livello di gioco hanno fatto un girone di ritorno incredibile, facendo un sacco di punti e vincendo tante partite per essere una squadra neopromossa. La cosa che però mi ha impressionato più di ogni altra è stata la passione che ho trovato, il PalaSavelli è stato quello che mi ha impressionato più di tutti per il calore del pubblico, era veramente assordante! Sono felicissimo di poter far parte di questa società”.
Un entusiasmo che trova solide basi anche nella composizione del nuovo roster, che comincia a delinearsi in maniera sempre più chiara. “La squadra che si sta creando mi entusiasma molto – prosegue il centrale friulano – perché mi sembra un bel mix tra giocatori di esperienza, che molte situazioni sono capaci di risolverle, e giocatori giovani che hanno molta voglia di dimostrare. Mi pare una combinazione azzeccata in vista del prossimo campionato, che sarà ancora più competitivo di quello passato”.
A rendere più semplice il suo inserimento nel gruppo sarà la presenza di un volto già familiare: Giulio Magalini. Un legame nato dentro e fuori dal campo nella stagione vissuta insieme a Trento e che ora si rinnova alla corte di coach Ortenzi. “Sono molto contento di ritrovare Maga come compagno di squadra – racconta ancora Pellacani – con lui ho legato molto fin da subito a Trento, nonostante lo conoscessi solo da quest'anno. Abbiamo fatto delle bellissime esperienze insieme nella passata stagione ed è diventato un grande amico, lo considero davvero una bellissima persona”.
Nonostante la giovane età, Pellacani è un profilo già pronto per competere ad alto livello. Le sue doti fisiche lo rendono un attaccante temibile al centro della rete, ma è soprattutto la sua mentalità ad aver convinto gli addetti ai lavori. Già protagonista di tre finali scudetto giovanili (due under 20 e una under 19), ha saputo attirare l’attenzione degli osservatori, tanto da entrare nel giro della Nazionale Under 22 lo scorso anno. In questi giorni si sta allenando con il gruppo azzurro che parteciperà alle Universiadi di Berlino (16–24 luglio), un banco di prova internazionale per giovani di talento.
Con questo innesto, Grottazzolina si assicura un altro tassello fondamentale per affrontare al meglio la prossima stagione di Superlega. Un progetto che guarda al presente con ambizione, ma che non dimentica l’importanza di investire sul futuro. Marco Pellacani è pronto a mettersi in gioco, con la voglia di crescere e, magari, sognare l’esordio in Nazionale maggiore. I mezzi ci sono tutti, e la strada, come spesso accade, passa anche dal calore del PalaSavelli.
