
FERMO – Non brilla l’economia, ma prima di Natale si guardano i segnali positivi. E quelli del terzo trimestre, secondo Roberto Cardinali, sono solidi. A dirlo sono state 262 imprese manifatturiere sondate da Confindustria Marche.
“L’aumento dell’attività produttiva tra luglio e settembre è stato dell’1,4%, in Italia è stato dell’1,8. “E’ un primo dato che inverte la serie di prolungata flessione della produzione che ha caratterizzato l’economia regionale a partire dal 2023” commenta Cardinali.
A livello settoriale restano le difficoltà del sistema moda, in particolare per le calzature, nonostante il contenimento del dato negativo rilevato nel terzo trimestre 2025. Positivo, invece, l’andamento per la gran parte dei principali comparti produttivi dell’economia regionale, in particolare la meccanica, l’alimentare e il mobile. Buona la performance della cantieristica navale.
“È prematuro parlare di inversione di rotta, ci auguriamo che questo andamento si consolidi nel finale del 2025 e per il prossimo anno. Guardando al futuro, diventa cruciale saper cogliere le opportunità legate all’istituzione della Zes per velocizzare gli investimenti. Non possiamo accontentarci di una crescita di qualche punto decimale, serve un vero cambio di passo e la Zes può essere un primo strumento prezioso per il rilancio industriale delle Marche” ribadisce il presidente.
La dimensione delle imprese, come emerge dall’indagine, resta un fattore impattante: sono più diffusi gli elementi incoraggianti per le medio grandi, mentre si registrano più frequenti difficoltà per le piccole.
Positiva nel complesso l’attività commerciale, con una crescita contenuta sul mercato interno e una variazione più evidente sull’estero. “Le prospettive per la chiusura dell’anno appaiono moderatamente ottimistiche, grazie alle attese sul recupero dei mercati internazionali, restano i dubbi sulla politica americana, e a una dinamica abbastanza favorevole della domanda interna” conclude il numero uno di Confindustria.
