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Marche, i numeri del Covid. Acquaroli: "Situazione sotto controllo negli ospedali. Molti contagi, ma asintomatici"

25 Ottobre 2020

FERMO – Preoccupazione, ma non panico. Attenzione, non allarme. Questo il quadro sanitario delle Marche emerso dopo l’incontro tra il presidente della regione Francesco Acquaroli e i vertici della sanità. “Nelle strutture ospedaliere la situazione è assolutamente sotto controllo”.

I NUMERI

Il dato che al momento permette di ragionare su ogni mossa è quello dei ricoveri in terapia intensiva che sono 26, a fronte di 227 pazienti Covid nei vari ospedali: 14 a Torrette, 1 in quella neonatale del Salesi di Ancona, 5 a Pesaro e 6 a San Benedetto del Tronto; inoltre, sono 33 (+20) quelli curati nelle aree di semi-intensiva: 14 (+3) a Pesaro, 9 a Torrette, 4 (+2) a Macerata e 6 a San Benedetto del Tronto.

Gli altri 168 pazienti sono ricoverati 39 a malattie infettive, 5 (-8) in pronto soccorso, 1 in pediatria e 4 (+3) a ginecologia di Torrette; 17 a malattie infettive e 2 (-2) in ostetricia di Pesaro, 15 (+1) all'Inrca di Ancona, 30 a malattie infettive di Fermo, 13 nella pneumologia di Jesi, 15 (+11) a malattie infettive di Macerata, 10 a malattie infettive di Ascoli Piceno, 7 (+1) nel pronto soccorso di Civitanova Marche, 8 (+2) nel pronto soccorso di Ascoli Piceno, 7 (+3) in quello di Macerata, 2 (+1) in quello di Fabriano. A questo si aggiungono 3.499 persone in isolamento domiciliare.

PIU' CONTAGI ASINTOMATICI

"Nella nostra regione c'è una crescita del contagio, con un numero prevalente di asintomatici" sottolinea Acquaroli affiancato dall’assessore Saltamartini.

Per questo è importante continuare ad essere attenti nei comportamenti individuali e collettivi, non favorire assembramenti, “attenersi a tutte le disposizioni per evitare che il contagio possa raggiungere risvolti preoccupanti in futuro per la tenuta del sistema sanitario”.

Il presidente aggiunge: “Il fatto che ad oggi la situazione sia sotto controllo ci rassicura ma non ci tranquillizza perché il numero dei contagi sta crescendo molto rapidamente. La raccomandazione è che ogni singolo nostro comportamento vada nel rispetto nelle norme e delle disposizioni, per evitare che il virus possa continuare a diffondersi".

IL DPCM NON CONVINCE

«Scelte non convincenti, come ad esempio permettere ai ristoranti di restare aperti a pranzo, ma chiusi la sera. Il virus circola sia di giorno sia di notte. Non si comprende perché alcune attività, come piscine e palestre, debbano essere chiuse anche se rispettano tutte le procedure stabilite per il contenimento del virus, mentre altre non sono state interessate dal decreto" ribadisce il governatore.

Che poi aggiunge: "Credo che nel rispetto delle procedure, del distanziamento e della sanificazione dei luoghi tutte le attività che erano in grado di rispettarle, seppur in maniera prudente, dovevano continuare a lavorare Il danno enorme è alla salute, ma ci può essere un danno enorme anche a livello socioeconomico che presuppone una tenuta sociale. Credo che occorreva essere più aperti al confronto su questi aspetti. La chiusura alle 23 dei ristoranti avrebbe comunque raffreddato la movida, ma avrebbe consentito magari un lavoro più selezionato con le famiglie".

r.vit.

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