
di Raffaele Vitali
FERMO - Il neo asseasore regionale alle Attivita produttive Giacomo Bugaro è pronto per la sfida. “Ho deleghe pesanti, ci metto tutta la mia determinazione”.
Per lui la prima partita si chiama Zes. “Per la Zes: "Ci saranno novità a brevissimo sull'iter parlamentare, intanto una prima commissione per l'approvazione alla Camera” anticipa.
Ha anche contattato il commissario europeo Fitto: “Per quanto riguarda la terza misura (credito d'imposta, ndr) si è aperta un'interlocuzione e sarò a Roma la prossima settimana dal responsabile della Zes nazionale per capire bene cosa è possibile fare nelle Marche. Le Marche ne hanno bisogno, parliamo di territorio piccolo, quindi dobbiamo raggiungere il risultato. Vediamo se ci riusciamo. Comunque già metà regione avrà attivi tutte e tre gli assi, per il resto da novembre, quando la Camera darà l’ok definito, le prime due misure disponibili” prosegue.
Di tutto questo è pronto a discutere con le associazioni di categoria: “Mi hanno già contattato in tanti, presto convocherò il tavolo per discutere delle priorità”.
Per il neo assessore una prima uscita importante per la presentazione del nuovo corso pensato dall’Università Politecnica dedicato all’imprenditoria familiare e al passaggio generazionale.
“Un tema chiave. Vediamo – conclude Bugaro - che tante aziende familiari scompaiono oppure cambiano proprietà, è un tema di responsabilità che azionisti e fondatori si devono porre. Non c'è una ricetta assoluta, anche perché spesso si va dentro alle famiglie che si trovano di fronte a scelte delicate e ci vuole un'attenzione particolare”.
Un aiuto arriverà dal corso, che parte da alcuni dati: nelle Marche, con 10,8 aziende ogni mille abitanti, oltre il 70% delle imprese con più di tre addetti è controllata da una persona fisica o da una famiglia. Il progetto nasce da un'analisi condotta su oltre 460 imprese associate a Confindustria Ancona che fotografa una governance concentrata nelle generazioni più mature: solo il 10% dei componenti dei consigli di amministrazione ha meno di 40 anni, quattro imprese su cinque non includono giovani under 41 nei propri Cda, mentre quasi la metà dei consigli è composta solo da over 50.
Iniziano così, grazie a un ricercatore dedicato, seminari, workshop e incontri dedicati. L'accordo tra Confindustria e Politecnica prevede anche la creazione di un Osservatorio regionale sulle imprese familiari, con sede nel dipartimento di Management.
