FERMO - Ottobre, novembre e dicembre trend in crescita, “ma non è quello che raccontiamo oggi”. Perché il presidente Francesco Acquaroli, vuole ragionare su dati certi. E quelli del turismo, certificati, arrivano fino a settembre.
“I dati confermano che le attirano, pur in un contesto internazionale non semplice, la nostra crescita come Regione Marche. I primi anni di sviluppo li avevamo legati al post pandemia. Invece ci confermiamo e ampliamo. Di certo abbiamo fatto un buon recupero di valorizzazione del patrimonio identitario e oggi vediamo crescere un grande interesse attorno alle aree interne, ai borghi, al patrimonio enogastronomico. La cucina marchigiana – precisa Acquaroli - ha giocato un ruolo importante nella candidatura e nel riconoscimento della cucina italiana come patrimonio Unesco”.
Unesco che risuona spesso nelle frasi del governatore, pensando ai teatri, “che per noi sono parte di un sistema culturale”, e all’asse inclinale camerte. “Cresciamo grazie a qualcosa che non è nuovo, che ci caratterizza, ma che oggi è parte di una visione che è capita dal mercato come confermano turisti e investimenti”.
Al suo fianco Acquaroli ha voluto due dirigenti: Paola Marchegiani e Marina Santucci, che è anche alla guida dell’Atim. “Sono loro, insieme con tanti sindaci, le artefici di questa situazione positiva e di crescita”.
Non si aspettava numeri in crescita, ma lo dice sottovoce Acquaroli. “Considerando che tra Capitale della cultura a Pesaro e un grande evento ad Ascoli, i numeri del 2024 sembravano irraggiungibili. E invece, ci siamo riusciti, siamo stai bravi a intercettare i flussi”.
Nel dettaglio entra la Marchegiani: “Crescono arrivi, il singolo turista, e le presenze, ovvero i pernottamenti. Parliamo di dati che derivano dal caricamento delle strutture ricettive, non sono quelli che si possono modificare. Ci sono stati quindi 2.57 milioni di arrivi e 11,3 milioni di presenze. C’eravamo dati 10 milioni come target cinque anni fa, l’abbiamo superato” sottolinea con orgoglio.
Ma la slide su cui si sofferma e alza il tono della voce è quella relativa al record di stranieri “Sono cresciuti rispetto al pre pandemia: +46,7%, che diventa +16,9 sul 2024 (in totale 2.7 milioni di presenze). “Questo è anche il frutto dei 60milioni di euro di investimenti nel settore, dai 30 per i borghi ai 15 per gli alberghi. Quest’ultimo investimenti ha permesso – ricorda la dirigente – d’aumentare di 520 posti letto la nostra ricettività, frutto di venti nuovi alberghi”.
Strategia quindi, “perché una bella abazia non è un prodotto turistico fino a quando non c’è qualcuno che ti fa dormire, ti vende la colazione, ti accoglie. Su questo investiamo e continuiamo a investire: la creazione di prodotto”.
Se la Marchegiani crea, la Santucci con l’Atim promuove. “Un’agenzia cruciale, ma sui cui stiamo ragionando” ribadisce il presidente.
Per la Santucci parlano ancora i numeri. “Il 22025 è sato u ano pieno di attività. Trenta fiere internazionali per il turismo, con 159 operatori coinvolti in Italia e altri 86 all’etero, tra Stati Uniti, Europa e Medio Oriente. E poi eventi b2b che hanno permesso a 72 operatori di vendere le Marche a Londra, Berlino, Vienna, solo per citare alcune destinazioni.
“Un’azione capillare e amplia, che proseguirà con determinazione nel 2026 anche a livello di internazionalizzazione dele imprese. Abbiamo scelto dove essere e lo abbiamo fatto ascoltando le aziende, senza far calare dall’alto le scelte e così, il prossimo anno, saremo protagonisti in 35 tra fiere ed eventi”. Il tutto con un focus che si va potenziando sulla nautica, settore in grande crescita in cui le Marche sono leader in Italia.
r.vit.
