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Manovre per le elezioni provinciali. Rifiuti, ricostruzione e infrastrutture: la Canigola resta la favorita

3 Febbraio 2021

di Raffaele Vitali

FERMO – Grandi manovre per decidere il futuro della Provincia di Fermo. Tra poco più di un mese, salvo nuovi rinvii come chiesto dall’Unione Province Italiane, si eleggeranno presidente e consiglio anche a Fermo.

Moira Canigola, che guida l’ente in questo momento, non ha mai sciolto le riserve. E questo ha accentuato la voglia di altri di candidarsi o comunque di incidere nella scelta del nuovo o nuova presidente. Non solo, aggiungendo la vittoria del centrodestra in regione, la speranza di una grande fetta di territorio di cambiare colore della guida è cresciuta in maniera spasmodica.

Questo ha comportato, nelle ultime settimane l’aprirsi del palcoscenico a protagonisti diversi. Il primo a muovere la palla è stato il sindaco di Servigliano Marco Rotoni. Suoi i primi incontri, sue le prime dichiarazioni, suo l’intento, non celato, di provare a fare da raccordo tra i tanti piccoli comuni che sognano di contare di più. Cosa molto complessa nelle elezioni provinciali dove il voto è ponderato sulla base dei residenti, quindi più sei piccolo e meno conti. Più facile inserire consiglieri capaci di riferimento.

Il secondo a entrare in gioco è stato il sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro. Si è presentato a un incontro in Valdaso, con tanti sindaci, come il possibile collettore dei piccoli, il simbolo di un comune capoluogo che vuole dare spazio anche a chi sta lontano dal regno. Ma non ha convinto e ci sono state voci contrarie.

E così, cambio di strategia, il sindaco di Fermo lavorerà a una lista, che vorrebbe aperta ai sindaci con cui magari supportare un presidente condiviso ma con cui prendere il controllo del consiglio. Cosa possibile, visto che solo con i suoi consiglieri può eleggerne tranquillamente almeno tre. Ed è anche questo che non ha del tutto convinto i piccoli, che temono di finire in una lista capoluogo, con Calcinaro che tra l’altro non si candiderebbe avendo consiglieri desiderosi di ruolo, per poi trovarsi schiacciati.

In tutto questo, chi sembrava stare alla finestra era il Partito Democratico, che tolta Fermo guida le principali amministrazioni provinciali. E invece, pian pianino, il segretario Fabiano Alessandrini ha tessuto la sua tela tra sinistra e civismo.

A ogni tavolo in cui si è seduto, però, riscontrava una necessità: proseguire con Moira Canigola. Ha provato a mettere in campo anche il sindaco medico Gaetano Massucci, bruciato mesi fa da dichiarazioni a mezzo stampa. Ma soprattutto non così collettore come molti pensavano, a cominciare dalla sua Valdaso.

Ecco che allora la presidente che ha scelto un basso profilo resta la figura di rifermento. Anche se è chiaro che, viste le sfide davanti in cui la provincia giocherà un ruolo importante, dovrà crescere anche la sua presenza politica. Il primo vero incontro con sindaci d’area di centrosinistra ad Altidona le ha fatto capire che la stima è la stessa di inizio mandato. Anzi, forse è cresciuta perché da tutti è riconosciuto “che non ha cercato di usare il ruolo per vantaggi personali”.

Sul campo ci sono partite chiave come quella dell’Ata rifiuti, il piano che porterà alla tariffa unica e alla riorganizzazione dei sistemi. Ed è su questo che il ‘no’ a Calcinaro presidente, pur con importanti distinguo, è stato più forte, perché si rischierebbe di mettere troppo potere nella città che gestisce anche la più grande discarica provinciale. Poi c’è la partita della ricostruzione, dove la Provincia, anche per volontà della Regione, accrescerà il suo compito. E infine, ma forse in primis, il nodo infrastrutture con il recovery Plan che dovrà per forza riguardare il Fermano.

Tutto questo passerà per le mani di Moira Canigola, se le prossime settimane confermeranno che ci sono anche sindaci non di area Dem pronte ad appoggiare la sua conferma.

Il sogno, a questo punto, sarebbe quello della lista unitaria, come fatto in altri territori, a partire dal pesarese con consiglieri di peso e con voglia di vivere davvero la Provincia. Ma è più facile, per chi sa di avere i numeri, andare alla conta e chiedere così deleghe pesanti per i propri consiglieri.

Si vedrà, c’è anche il nodo Montegranaro, comune commissariato, da studiare bene visto che per regolamento chi dovrebbe avvantaggiarsi di quei voti sono i comuni più grandi, e quindi quelli a matrice Pd.

@raffaelevitali

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