
*Caro assessore Paolo Calcinaro,
innanzitutto complimenti e buon lavoro. Che di lavoro ne avrà tanto e che sarà difficile lo sa già perfettamente come tutti sanno perfettamente che lei ce la metterà tutta. Ma mettercela tutta, anche troppa, non basterà come l’esperienza del suo predecessore dimostra.
Vorrei darle non richiesto un paio di consigli. Il primo: sfrutti la sua ignoranza in tema di sanità per farsene al più presto una idea sua. Non si preoccupi, quanto a ignoranza sulla sanità è in buonissima compagnia. La stragrande maggioranza dei Consiglieri Regionali ne sa poco come lei.
Non parta con dichiarazioni e idee precostituite buone per la campagna elettorale, ma pessime per i cittadini. Si prenda qualche settimana per studiare e capire partendo dal confronto con qualche tecnico indipendente che la aiuti a costruirsi una sua idea dei problemi della sanità nazionale e regionale in modo da filtrare le mille cose che le verranno dette e chieste.
Mi dia la soddisfazione di recepire un messaggio che ho inutilmente cercato di trasmettere alla politica: per governare la sanità occorre umiltà e capacità di vedere la tutela della salute in modo nuovo. E qual è questo modo nuovo? Qui parte il secondo consiglio.
Con la popolazione che invecchia e le risorse contate faccia la scelta di rendere razionale la rete ospedaliera asciugandola e di rendere i servizi territoriali capillari e vicini ai più deboli potenziandoli. La faccia subito questa scelta certo avendola prima maturata e condivisa. Si ricordi che non scegliendo su cosa investire e su cosa razionalizzare la situazione della nostra sanità potrà solo peggiorare e certo non sarà Meloni a metterci una pezza con qualche regalino ogni tanto.
Mi sono reso conto che due consigli non bastano. Ne aggiungo altri tre.
Il primo. La forza della sanità sono i suoi operatori e quindi dia spazio ai loro bisogni e alle loro idee. E faccia lo stesso con i cittadini e chi li rappresenta.
Il secondo. Scelga Direttori e Dirigenti sulle cui spalle valga la pena di salire e lasci stare quelli che si abbasserebbero a tutto pur di rimanere al loro posto.
Terzo. Ricordi a Baldelli (assessore uscente a Infrastrutture ed edilizia sanitaria) che l’Assessore alla Sanità (o meglio alla Salute) è lei e che si deve dare una calmata . Gli ricordi che aprendo continui cantieri senza finirne uno sta inguaiando la sanità marchigiana e tutta la Regione tra debiti, false promesse e scelte sbagliate e probabilmente illegittime che manco gli competono.
E infine si ricordi che i marchigiani hanno bisogno di politici che lavorino bene oltre che molto come lei sicuramente farà.
*Claudio Maria Maffei, ex direttore sanitario
