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L'unione fa la forza, appello di tutti i medici di base: "Dateci le dosi e vaccineremo bene e velocemente"

14 Maggio 2021

SANT’ELPIDIO A MARE – Tutti insieme, come non mai. I referenti delle equipe territoriali di Montegranaro, Sant’Elpidio a Mare, Porto Sant’Elpidio, Porto San Giorgio, Fermo, Falerone e Amandola si sono dati appuntamento nello studio del dottor Polo Misericordia, che è anche il rappresentante sindacale.

“Sembrerebbe che la situazione vaccini si stia sbloccando, ma noi siamo qui per rappresentare il disagio della medicina generale stava e sta subendo a causa della riduzione delle dosi” esordisce Misericordia.

Sono consci che il problema sia generale: “A noi sembra che a essere penalizzati siano i pazienti che scelgono di vaccinarsi in ambulatorio. Nelle Marche è stato stipulato un accordo che coinvolge i medici di base in più modi: si vaccina nello studio professionale o in spazi aggregati. Non va dimenticato che il medico recepisce la situazione del paziente e agisce. Ora invece la visione rigida dell’Asur, che considera come prenotazioni valide quelle sulla piattaforma di Poste, rallenta il sistema. Da tre settimane non ci vengono conferite dosi per le prime somministrazioni, ma solo per i richiami”.

E neppure a tutti. “Tanto che a Montegranaro abbiamo usato le dosi di noi medici per coprire le prenotazioni regionali”. Tutto ciò è per loro inaccettabile. “Ma da qualche ora qualcosa sta cambiando, dopo le nostre rimostranze. Anche se le garanzie sarebbero per ora solo per le seconde dosi. Ma se ci danno i vaccini noi siamo in grado di poter vaccinare tante persone” ribadiscono Noemi Raffaelli equipe Amandola, Claudio Marzola e Gianluigi Vitali di Montegranaro, Silvia Sebastiani di Porto San Giorgio-Valdaso, Paola Volponi di Fermo, Stefano Ceteroni, Andrea Catini, Giovanni Catini, Floriana Gusteri di Sant’Elpidio e Massimo Peroni di Falerone-Montappone. Mancava, ma era ‘presente’ col pensiero, la dottoressa Carpiceci di Porto Sant’Elpidio.

Uno dei unti chiave è che “o le dosi arrivano o è meglio chiudere tutto. “Non possiamo ragionare su dosi non certe, la scienza vive di certezze. Noi dobbiamo essere sereni perché ci relazioniamo con le persone”. Quasi tutti sono passati da 23 dosi a testa a settimana a 12.

“I centri vaccinali sono stai la soluzione che doveva servire a far partire la campagna. Poi è arrivata la richiesta della collaborazione. Noi supportiamo i centri vaccinali, il sistema deve capirlo anche perché molte schede vaccinali delle persone che vanno a Fermo le compiliamo noi. Questa è collaborazione, ma deve essere da entrambi i lati”.

Questo perché “nel momento in cui si coinvolge la medicina generale, deve essere data la possibilità di creare liste di programmazione e dosi per rispettarle. Altrimenti – concludono non viene garantita la dignità e la professionalità di chi come noi ogni giorno ci mette la faccia e il tempo, visto che non si ferma la normale attività di supporto alla popolazione”.

L’obiettivo ‘più persone in modo veloce’ è quello che tutti perseguono. “Noi ci muoviamo dentro criteri di sicurezza e appropriatezza. La piattaforma è il vincolo? Il sistema deve agevolare il sistema, non complicarlo. Questo Ancona deve comprendere e pare che siamo vicini all’obiettivo. Abbiamo un potenziale enorme, dobbiamo solo poterlo mettere in campo”.

@raffaelevitali

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