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L'ultimo atto della Mircoli, la sindaca del 'nessuno è perfetto'. "Torno alla mia vita, Monterubbiano sta bene"

9 Giugno 2020

di Raffaele Vitali

MONTERUBBIANO – Vicesindaco, assessore e consiglieri al lavoro, the ‘last dance’ del sindaco Maria Teresa Mircoli va in scena da sola. La sala consiliare è elegante, la sindaca è carica e parla a ruota libera, tra una domanda e l’altra. 16 giugno 1945 è il giorno che è arrivata al mondo, 16 giugno 2020 è il giorno del suo 75esimo anno che vuole festeggiare da cittadina libera, senza impegni istituzionali. E così sarà, visto che alla mezzanotte del 12 termina ufficialmente la sua esperienza da sindaca di Monterubbiano.

Mircoli, perché ha lasciato il suo posto?

“Lo sanno tutti, mi sono ricandidata a richiesta e ne avrei fatto anche a meno. Non faccio parte del mondo dei partiti, ricandidarmi è stato uno sforzo. Il mio compito era un quinquennio, il tempo necessario per far vedere come si amministra. Cinque anni e punto”.

E ci è riuscita?
“Ho messo a disposizione la mia esperienza amministrativa di capo d’istituto e di ispettore”.

Per tutti era la forestiera, lei cosa pensa?

“Non, sono nata e cresciuta quassù. Ho la mia giovinezza e i miei amori in questa cittadina. E anche i miei cari scomparsi”.

Si ricandida?

“Ma per carità, ho un progetto di vita personale. L’emergenza Covid ha comportato un prolungamento dell’amministrazione, con un rinvio delle elezioni almeno a metà settembre. E io già a fine aprile ho anticipato al dottor Martino (viceprefetto) che avrei accompagnato il paese durante il periodo dell’emergenza per poi smettere”.

Cosa le manca della vita normale?

“Ho necessità di scrivere, di leggere, di studiare. Ho lasciato le pubblicazioni e l’università. Ho lasciato tutto e ora voglio riprendermi il mio spazio. E poi voglio riprendere la ‘politica’ a livello scolastico, dove ho seguito tutte le riforme degli ultimi 40 anni”.

Dove si immagina?

“Magari al lavoro in un tribunale per il diritto dei malati o comunque dove si può incidere”.

Tecnicamente cosa accade?
“Ho terminato il mio contratto con gli elettori che era quinquennale. Ho guidato l’ultimo consiglio comunale, con tanto di rinegoziazione di 10 mutui che scadevano alcuni nel 2035 e nel 2040 portandoli al 2043 per far avere liquidità a chi arriva. Di fronte a tutti, non me la sono sentita di dire che me ne sarei andata. E alla fine la notifica ufficiale con il tentativo della mia squadra di farmi cambiare idea. Ma il ‘personale’ questa volta ha vinto”.

Dal 23 maggio 2015, giorno dell’insediamento, a…quando termina il suo mandato?

“Ho venti giorni per tornare indietro rispetto alle dimissioni. Parola che però non mi piace, io chiudo solo il mio mandato in regola. E lo farò alla mezzanotte del 12 giugno”.

Cambierà idea?

“Servirebbe un fulmine in testa. Non ho intenzione nonostante le sollecitazioni”.

Ma tre mesi in più erano così lunghi?

“Il tempo sarà maggiore e il mio impegno è finito. Se l’emergenza fosse durata più a lungo non me ne sarei andata. Ma oggi è possibile che il commissario prosegua il lavoro. C’è il progetto dell’ascensore per la scuola solo da seguire. C’è un progetto da 60mila euro per il Belvedere in fondo al paese. C’è il progetto da 650mila euro per la torre civica e l’archivio comunale, con le risorse accreditate, per i lavori. Chiunque arriva continua un percorso”.

Chi penserà alle scuole, ala loro ripartenza?

“Il commissario prefettizio ha tutti i poteri necessari. E il Comune è predisposto per andare avanti con il pilota automatico. Ho anche firmato dei provvedimenti per la gestione di nuovi spazi per la scuola”.

Mircoli, qualche sindaco l’ha chiamata per darle il suo sostegno?

“La prima telefonata è stata dell’ex sindaco di Moresco Massimiliano Splendiani. E poi dal sindaco di Monte Urano, Moira Canigola, con cui ho parlato a lungo. Temeva stessi male e invece le ho spiegato la scelta”.

Che accade alla mezzanotte del 12 giugno?

“Che dal 13 il potere passa nelle mani del commissario prefettizio, decadendo con me anche il Consiglio”.

Ma secondo lei, mancherà alla Valdaso?
“Tolto un papa se ne fa un altro. Nessuno di noi è indispensabile, ognuno porta una ricchezza”.

Aiuterà chi la sostituirà?

“Nella mia vita non ho mai negato a nessuno la mia collaborazione. Ma di certo non dipende da me”.

Cinque anni di opere pubbliche: teatro Pagani, sicurezza delle scuole, nuove fogne, raccolta rifiuti e nuove assunzioni. È stato percepito tutto questo?

“Anche se perfetti lasciamo sempre qualcosa di incompiuto. Tanto fatto e moltissimo da fare. Avrei voluto vedere il ponte di Rubbianello ricostruito, mi hanno detto che sarà pronto entro gennaio 2021. E mi sarebbe piaciuto avere la palestra, che aveva un progetto e un contratto fatto dalla precedente amministrazione e firmato dal commissario prefettizio. Abbiamo pagato oltre 400mila euro (in 4 step con il quinto legato alla vendita di un immobile, ndr) all’impresa, poi a un certo momento al cantiere non si è più presentato nessuno. Dopo una serie di confronti siamo arrivati alla rescissione del contratto, siamo andati in causa e intanto abbiamo ottenuto il collaudo. Ora siamo in fase transattiva”.

Sindaco, tre giorni ancora con la fascia tricolore, come li passerà?

“Faccio il sindaco mattina, sera e notte. Seguirò fino all’ultimo ogni carta, in primis il progetto dell’ascensore che ho voluto con forza per abbattere ogni barriera architettonica dentro la scuola. Vorrei vedere tante cose, ma quello che non vedrò da sindaco lo vedranno i cittadini. Ed è questo importante”.

Che estate sarà per Monterubbiano?
“La Pro loco ha animato ogni giorno, con tanto cibo e poi  in centro la festa degli artisti e la cena rustica. In questi cinque anni la città pullulava. Ma anche la Pro Loco è in scadenza, quindi cambierà tanto per Monterubbiano. Immaginiamo una estate di passeggiate perché il programma estivo non c’è e non ci sarà neanche più la responsabile servizi turistici, Diana Farina, che decade con me”.

Ma non è un peccato?

“Sì ed è l’unica cosa che mi fa dire ‘ci ripenso’. Ma non accadrà”.

Sindaco, il futuro della zona è nella fusione?

“No, siamo ancora abbarbicati sui campanili. Nessun comune è disposto. Come è andata male l’Unione Valdaso, che dopo un inizio promettente è diventata il luogo dove chi poteva prendeva, non può funzionare tra noi e i vicini. L’Unione ha munto il comune di Monterubbiano: pagavamo 45mila euro per 7-8 ore di servizio, (tra 2003 e 2016 abbiamo dato una media di 50mila euro all’anno, in totale 558mila euro, per sette ore di vigili). Unione forte se lo declini in maniera equa, altrimenti è un ente iniquo e inutile: per questo nel 2017 me ne sono andata via, insieme ad altre amministrazioni. Purtroppo l’Unione comuni è nata per motivi idi legge, non culturali e di vera volontà”.

Arrivederci sindaco.

“Ci rivedremo, magari in una biblioteca”.

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Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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