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Loira chiama Bertolaso e si affida a Lusek: "E' il Messi della Protezione civile. Con la Sgds gestirà le emergenze"

12 Maggio 2020

PORTO SAN GIORGIO – Tra i primi gruppi nati nella Regione Marche, quello della Protezione Civile di Porto San Giorgio oggi si arricchisce grazie al tandem Guido Bertolaso e Francesco Lusek. Rifiuti, metano, farmaci e ora sicurezza: ecco la Sangiorgio Distribuzione (30 dipendenti) guidata da Renzo Interlenghi. “Abbiamo preso il Messi della Protezione civile” è la frase chiave della conferenza stampa che dà il via a un innovativo progetto che rende la Sgds una macchina multitasking.

“Crediamo nella prevenzione e crediamo sul fatto che ci sia bisogno di saper intervenire quando occorre. Lo abbiamo visto in questi giorni e lo abbiamo sempre detto con Lusek parlando di emergenza su emergenza, come nel caso di Amandola dove il sisma si è abbinato al Covid. Noi vogliamo dare ai cittadini uno strumento in più per sentirsi tutelati. Noi nutriamo stima immensa verso Lusek e oggi andiamo a garantire un servizio maggiore alla nostra Protezione civile” prosegue Interlenghi.

Nicola Loira parla di iniziativa lodevole e importante: “Abbiamo un gruppo numeroso di volontari (50). Oggi facciamo uno scatto in più in termini di organizzazione e professionalità, di efficienza e capacità di reazione. Un progetto che andrà dalle cose più semplici alle calamità passando per emergenze ordinarie, come gli allagamenti che ci caratterizzano, il fango che scende dalla collina e gli alberi che cadono, con rami non sempre rimossi in maniera tempestiva. Oggi diamo più sicurezza alla città”.

Ma cosa c’è dentro questo progetto? Al Disaster manager Francesco Lusek, affiancato da Guido Bertolaso, il compito di spiegarlo: “Bertolaso ci ispira e ci sostiene, lo ringrazio. Ma crederci è la base e quindi il grazie va a voi. Un progetto innovativo. La municipalizzata va oltre l’impatto quotidiano, ma come spiega Bertolaso sono risorse spendibili in emergenza e diventare moltiplicatori di forze con operatori e mezzi qualificati”. Risposte multidisciplinari. “Il conetto di dual use delle forze armate viene usato per la Municipalizzata che dall’ordinario risponderà nelle criticità. La situazione coronavirus si protrarrà a lungo termine, meglio essere pronti in caso di emergenze ulteriori. La Sgds avrà u servizio di pronto intervento h24, con operatori e risorse che interverranno in caso di necessità”.

Lusek non va a sostituire nessuno, “integro la catena di comando, sono una professionalità in più”, ma coordina. “Comincio dall’analisi della struttura della società e del comune, mi confronterò con i volontari, le forze dell’ordine, i gestori del porto e della stazione ferroviaria. Poi prepareremo un piano di investimenti organizzativo per sviluppare gli obiettivi. Insieme con questo ci sarà la formazione degli operatori, mio punto di forza. E sono a disposizione come consulenza della stessa Amministrazione”.

Bertolaso parla di vera innovazione: “Questa è una regione che innova. Parlo dal Covid Hospital che desta interesse e perplessità, come accade con il nuovo. Va compreso e metabolizzato. E così oggi con il comune e la Sgds si innovano. Una iniziativa nata lontano, da un convegno di un anno fa villa Bonaparte. Sono un convinto assertore dell’unione delle forze per dare le migliori risposte la sfida dell0h24 è importante. Non sempre può fare tutto il sindaco. Ho apprezzato questo aspetto politico diplomatico di Lusek che ha parlato di valore aggiunto con chi già opera e non un volere prendere il controllo. Non è un dettaglio irrilevante per chi si pone al servizio di una comunità”.

Alla fine chi incasserà è la Protezione civile guidata da Luciano Pazzi: “Bertolaso è stato il nostro faro di riferimento, chi ci ha dato la possibilità di andare avanti grazie alle sue linee guida. Il volontariato deve appoggiarsi a professionalità riconosciute. Il volontario ha bisogno di formazione”.

E su questo torna Bertolaso: “Serve gente che capisce, che sappia come si affrontato i problemi, come si individuano le soluzioni e come si intervenga. Questo serve a livello nazionale, regionale e comunale. Cambiano le dinamiche, ma non le problematiche. Questa esperienza sarà molto importante, avete una grossa responsabilità, a una delle prime iniziative che si attuano in Italia, sarete un punto di riferimento. La mia consulenza per voi ci sarà sempre”.

La Sangiorgio in un quadro di protezione fa la sua parte, mette a disposizione uomini, donne e mezzi necessari e risolutivi se dovessero crearsi le emergenze. “Non una armata Brancaleone, da qui la necessità di creare le condizioni di formazione per essere un valore aggiunto alla città” proseguono Ceccarani e Interlenghi.

“Lusek è il Messi della Protezione civile e siamo felici che abbia accettato la nostra sfida. Il lavoro è impegnativo, noi mettiamo le basi e iniziamo a lavorare, sapendo che non è semplice. qui pensiamo al futuro, come si fa a Civitanova con il Covid Hospital”.

Si parte con un accordo di quattro mesi, come da programma di Lusek “poi in base al raggiungimento degli obiettivi decideremo come portarlo avanti. Noi pensiamo di continuare per migliorare sempre di più il servizio, mettendo in condizioni l’amministrazione comunale e la protezione civile di essere protetto ulteriormente”.

@raffaelevitali

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