FERMO – “Volevamo questo risultato. Un impegno collettivo che viene premiato”. L’Itet Carducci Galilei è una delle scuole innovative accoglienti riconciate dall’ufficio scolastico delle Marche guidato da Marco Ugo Filisetti.
Ma non solo: l’Itet è la scuola della regione con il maggior numero di progetti innovativi validati, ben cinque, e l’unica scuola secondaria di secondo grado di Fermo a far parte dell’elenco delle “scuole innovative”, sede di visiting per i docenti neoassunti (scuola polo, ndr). Con l’Itet sono state certificate tre scuole medie: la Da Vinci per il laboratorio di matematica, la Nardi e la Betti per il loro percorso montessoriano
La soddisfazione della dirigente, la professoressa Cristina Corradini, è la conferma di un percorso “di innovazione tecnologica dell’Istituto, che è conferma diventato un luogo di applicazione delle nuove metodologie didattiche”. Che sono frutto del lavoro dei docenti, bravi a formarsi e poi a portare la conoscenza dentro le classi, rendendo gli stessi alunni parte del processo innovativo.
Il sistema didattico che ha colpito l’Usr Marche è declinato in più modi: le competenze specialistiche per la professione del geometra, i laboratori per il contrasto di ogni forma di discriminazione, stereotipo e pregiudizio, la realizzazione di attività didattiche che integrano robotica, coding, making, intelligenza artificiale e realtà aumentata alle lezioni in orario curricolare. Tra le esperienze ‘premiate’ c’è quella in un cantiere di scavo archeologico insieme con l’università di Macerata.
“Per tutti i docenti neoassunti che sceglieranno la modalità formativa del visiting, l’ITET metterà a disposizione figure qualificate del proprio organico per svolgere un’accoglienza capace di essere da stimolo per i nuovi docenti, nell’ambito della formazione richiesta per la conferma in ruolo e per la costruzione del proprio portfolio professionale”.
Insomma, all’Itet si entra neofiti e si esce davvero professori. “Sono anni che lavoriamo sula formazione, ci confermiamo – ribadisce Cristina Corradini – una scuola che supera il modello tradizionale, adottando modelli aperti di didattica, che volge il proprio sguardo verso il futuro, sapendo che la valorizzazione del capitale umano, il lavoro di ricerca, la sperimentazione svolta dai docenti con i ragazzi sono perni insostituibili per far crescere quella che è una risorsa di tutto il sistema didattico”.