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L'Itet esce dall'aula: trekking sui Sibillini per gli alunni delle prime. "Gruppo, fatica e meta: tutto si vive insieme"

27 Settembre 2025

FERMO – Passo dopo passo fino alla meta. È questo che insegna la scuola, che fornisce allo studente le competenze per affrontare le prove della vita, è questo che hanno sperimentato per due giorni gli alunni delle prime classi dell’Itet Carducci Galilei.

Divise in due gruppi, le classi 1°A, 1°B, 1°C, 1°D Amministrazione Finanza e Marketing, 1°A Turismo, 1°A Costruzioni Ambiente e Territorio, 1°A Grafica e Comunicazione, hanno vissuto un originale welcome day. Non una semplice spiegazione di come funziona la scuola, dal come comportarsi e quanto studiare, ma una esperienza di gruppo all’aperto, in cima ai Sibillini.

L’idea del professor Giuseppe Lupoli ha subito convinto il collegio docenti e la dirigente Francesca Iormetti. La destinazione scelta è stata Fematre, Visso, piccolo borgo dell’Appennino umbro-marchigiano non lontano dalla Riserva Naturale di Torricchio, un’area protetta di straordinario valore scientifico e paesaggistico. L’ambiente, caratterizzato da faggete secolari, pascoli montani e una ricchissima biodiversità, ha offerto agli studenti l’occasione di immergersi in un ecosistema unico e di riflettere sull’importanza di rispettarne i delicati equilibri.

“Accogliere i ragazzi in un contesto come questo significa dar loro la possibilità di crescere, non solo come studenti, ma come cittadini consapevoli e solidali. La scuola non è fatta solo di lezioni, ma anche di esperienze che formano il carattere e il senso di comunità" ha sottolineato al dirigente.

Per gli alunni un programma intenso, con sveglia al mattino presto per partire direzione Visso. Il tutto grazie al supporto indispensabile dell’associazione ex Allievi guidata da Enrico Paniccià. “Quando si parla di formazione e crescita, noi non mancheremo mai” ha ribadito il presidente.

Lupoli, affiancato da altri cinque colleghi, scarponcini ai piedi, ha guidato il gruppo tra prati verdi e cime rocciose fino al rifugio Casale di Croce, che era l’obiettivo. “Il trekking è una metafora perfetta: la fatica che si fa per arrivare in cima somiglia all’impegno necessario per raggiungere gli obiettivi migliori. Ognuno ha i propri tempi, ma tutti, passo dopo passo, possono arrivare alla meta. È con questo spirito che vogliamo accompagnare i nostri studenti nel loro percorso scolastico e personale”.

La fatica di certo non è mancata, come la soddisfazione una volta arrivati in cima seguendo la guida ambientale Luca Ciccola: “Camminare in montagna significa imparare a rispettare la natura e i suoi tempi. Qui i ragazzi hanno potuto vivere in prima persona la bellezza dei paesaggi e capire quanto il nostro territorio sia fragile e prezioso”.

Quando in lontananza gli studenti hanno visto il rifugio, il sorriso è stato inevitabile, perché hanno dovuto camminare per quasi cinque chilometri per raggiungerlo, e altrettanti poi in discesa. Ad accoglierli il gestore, Corrado Rippo, che aveva preparato un lauto pranzo a base di specialità locali, porchetta inclusa.

”Anche questa è la montagna, ospitalità. Perché questo è un luogo di condivisone” ha ribadito Rippo prima di salutare il gruppo che, seguendo sempre Lupoli, ha ripreso il cammino che lunedì li riporterà a scuola, su quel banco che lo accompagnerà per i prossimi cinque anni di formazione, sapendo ora che la fatica non è un limite, ma solo un compagno di viaggio verso la meta.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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