In televisione la campagna pubblicitaria è iniziata. I nuovi corsi della Link University includono anche le Marche, il messaggio è chiaro. ma non si ferma la protesta del centrosinistra verso la regione per aver avallato l’ingresso dell’università privata online.
“È davvero preoccupante constatare come, nonostante la motivata contrarietà espressa dai vertici degli atenei pubblici marchigiani, dalle parti sociali e dai sindacati e senza che regione e ministero abbiano mai aperto un tavolo di confronto con il territorio, l'Anvur abbia deciso di dare il via libera all'apertura di due sedi della Link Campus University nelle Marche, con corsi di Medicina a Fano e Odontoiatria a Macerata” sottolinea Irene Manzi, deputata del Pd.
“Siamo di fronte a una scelta grave e miope, che non tiene conto delle esigenze del nostro sistema universitario pubblico, già duramente colpito dai tagli al Fondo di finanziamento ordinario, né delle osservazioni di chi ogni giorno lavora nella formazione e nella ricerca. Una scelta che mette a rischio il diritto allo studio” prosegue.
Non han mai creduto nelle motivazioni la Manzi: “Le ragioni portate a sostegno di questa operazione, in particolare l'idea che possa contribuire a risolvere la carenza di medici, crollano davanti alla realtà: introdurre un ateneo privato non significa rafforzare la sanità marchigiana, ma indebolire ulteriormente gli atenei pubblici che garantiscono qualità e continuità formativa”.
Era stato chiesto un ripensamento e la sospensione dell’accreditamento, ma senza fortuna. “Si è scelto di forzare la mano, seguendo un disegno politico chiaro: smantellare il pubblico a favore dei privati. Il diritto allo studio e il futuro delle nostre università non possono essere sacrificati a queste logiche. Ci opponiamo con fermezza a questa decisione e difendiamo il valore dell'università pubblica, che resta un presidio essenziale di crescita e uguaglianza sociale. Chiediamo l'apertura di un tavolo di confronto con università, sindacati e parti sociali per difendere e rilanciare il sistema accademico pubblico marchigiano” conclude Irene Manzi, deputata marchigiana e responsabile nazionale scuola del Pd.