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Lido Tre Archi, piano di azione tra residenti e sindaco: controllo del vicinato, polizia, abusivi e bonus giovani coppie

6 Giugno 2020

In corso la petizione lanciata da Confabitare e Sos Utenti per il presidio fisso delle forze dell'ordine.

FERMO – Lido Tre Archi è al centro della vita politica, amministrativa e sociale. Da un alto c’è l’arrivo di Matteo Salvini, ex ministro dell’Interno, lunedì all’ora di pranzo proprio nel quartiere. Dall’altro c’è Paolo Nicolai, segretario Pd di Fermo, che contrattacca in anticipo: “Cosa dovrebbe venirci a raccontare? Che sotto il suo governo gli 8 milioni stanziati da Renzi/Gentiloni erano stati tolti? Ci racconterà dei soldi fatti mettere dalla Lega per la video-sorveglianza mentre lui tagliava i fondi alle forze dell’ordine da ministro degli interni?”.

In mezzo c’è chi non fa politica e si muove dal basso, come Renzo Paccapelo di Confabitare o Ugo Ciarrocchi di Sos utenti. E con loro il sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro. Insieme hanno redatto un memorandum. Che si unisce a 800 firme già sul tavolo o meglio su Change.org. “Un buon inizio”. E la prossima settimana verranno coinvolti la maggior parte degli amministratori dei condomini. “L’obiettivo è il posto fisso di polizia. Per ora ci muoviamo in rete, vedremo ora con la fine del distanziamento se fare dei banchetti” precisa Paccapelo.

La petizione finirà poi nelle mani del consigliere Pascali che presenterà una mozione in consiglio comunale per modificare il regolamento di sicurezza. “L’interlocuzione con il sindaco è continua, avendo con lui già una intesa sappiamo che verranno realizzati alcuni punti, poi la petizione arriverà al ministro Lamorgese per ragionare sulle espulsioni” aggiunge. Una petizione che si è arricchita, rispetto all’avvio di maggio.  

“Il nostro memorandum è un punto fermo che on riguarda solo Tre Archi, potrebbe essere utile anche per altre città” ribadisce Paccapelo che parla con in mano alcune circolari del Ministero finalizzate alla sicurezza urbana e con le mail scambiate con l’assessore alla sicurezza regionale, Fabrizio Cesetti.

“Nulla di politico, noi ci occupiamo di immobili. Abbiamo ascoltato le persone e dato voce al loro grido di aiuto”. La richiesta di partenza è la nomina di un delegato alla sicurezza, “perché il sindaco non può essere ovunque”. E il sindaco conferma: “Stiamo valutando alcune figure, presto sarà scelto”.

Poi, dagli abusivi alla vendita di case a prezzi stracciati fino alla necessità di rimettere a norma alcune amministrazioni di condominio, sono tante le cose da fare. “Se uno non fa il suo lavoro, non sistema ascensore, non fa pulizie, il degrado è naturale e inizia la perdita di valore. Ci sono responsabilità omissive, che sono veri reati. Dobbiamo ripristinare trasparenza e legalità” riprende Ugo Ciarrocchi.

Il sindaco entra nel merito del memorandum: “Ci siamo confrontati in questi giorni, in maniera costruttiva senza strumentalizzazioni. Qui ho capito che l’obiettivo è arrivare a un fronte comune, visto che il problema c’è. il primo nemico è quello delle occupazioni abusive, problema che non emerge come le sparatorie, la prostituzione, lo spaccio. Ma chi ci vive lo soffre ancora di più”. Da qui il primo memorandum: “Attiviamo un controllo di vicinato, strumento di segnalazione che deve raccordarsi con il delegato alla sicurezza urbana”. Occhio umano che si abbina all’occhio elettronico. “Poi c’è la messa a regime del sistema lettura targhe. Abbiamo cinque varchi monitorati nel quartiere, ma non basta, vogliamo far diventare il targa System un mezzo che manda un allert immediato alla Questura. A breve accadrà”.

Prosegue il potenziamento della videosorveglianza. “Siamo a 67 telecamere, ma dobbiamo coprire le zone d’ombra tra i porticati privati, da qui l’appello alle amministrazioni di condominio di tre vie in particolare: Tobagi, Piersanti Mattarella e Marilungo”. C’è poi la necessità di collegare tutte le telecamere, anche private, ala questura”. Infine il punto cardine: il posto fisso interforze su via Aldo Moro. “Entro l’anno cominceremo i lavori per crearlo, ma bisogna riempirlo. A oggi abbiamo il controllo mobile dalle 14 alle 21 con le forze dell’ordine a rotazione. Per avere serve personale”.

Da qui il placet all’iniziativa di lunedì: “Quando si parla di sicurezza a Tre Archi, ogni iniziativa che mira ad aumentare il personale è benvenuta. Intanto sono orgoglioso di stare vicino a chi rappresenta il tessuto sociale” ribadisce Calcinaro. E con lui Paccapelo: “Non ci interessa il colore, a noi interessa il risultato. Certo, non ci piace essere strumentalizzati”.

Si parla sempre del contenitore, poi c’è il contenuto. Come si ripopola in maniera sana il quartiere? “Abbiamo fatto proposte. Prima bisogna contenere i fenomeni, altrimenti la pista da skate può diventare solo un ricettacolo. Convogliando professionisti e condomini cercheremo di sensibilizzare ogni settore. Chiederemo l’impegno ad affittare in modo regolare. Altrimenti non fermiamo il sommerso che firma contratti non regolari che poi davanti al giudice garantiscono otto anni di vita a chi ci sta in maniera irregolare. Così faremo anche per il condominio Faleria a Porto Sant’Elpidio, che ha caratteristiche molto simili. Per questo non parliamo di un memorandum che si ferma a Tre Archi”.

E pensando al contenuto Calcinaro aggiunge: “Nel piano periferie ci sono le borse lavoro da 500 euro da destinare a tanti che arrivano per lavoro, poi lo perdono e finiscono pe diventare manovalanza di chi gestisce i traffici. Se le persone ciondolano senza un obiettivo, diventano un problema”.

Insomma, piani a più livelli in cui un ruolo lo svolgono gli stessi residenti, come ricordano l’avvocato Fidanza e il rappresentante di chi lì ci vive, Gabriele Voltattorni: “Fondamentale, essendoci un aggregato umano con tanti condomini, far agire il singolo con segnalazioni di occupanti abusive e poi con le riqualificazioni che migliorano l’ambiente e ridanno valore. Il super bonus del Governo può essere la strada giusta, così come stabilire incentivi per attirsare giovani coppie”.

Raffaele Vitali

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