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Lido Tre Archi, la sfida del centro sociale: far star bene insieme giovani e anziani. "Operatori ogni pomeriggio e spazi comuni"

14 Febbraio 2022

FERMO – L’attività del centro sociale di Lido Tre Archi è ripartita. Dopo i fatti di cronaca, che spinsero il direttivo ad abbassare la saracinesca, si riparte. Cercando il connubio tra giovani, di ogni etnia, e anziani.

“Qui ci sono molti cittadini che si impegnano. Poi una sparuta minoranza che sta al balcone a guardare, non si mobilita a dare una mano e aiutare chi da anni di impegna. I primi che poi puntano il dito e cercano di dipingere Tre Archi come l’inferno in terra” sottolinea il sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro. “Questi che parlano noi non li vediamo mai” commentano due signore sedute ad ascoltare.

Calcinaro mira ad aumentare la partnership del comune, andare oltre il contributo di gestione attraverso volontari e operatori sociali. “Un supporto in particolar modo ai più giovani che ci sono e devono continuare a vivere le strutture che saranno sempre più appetibili. Siamo circondati dai cantieri e da qui a due anni questa zona sarà nuova e darà vita a una aggregazione anche di natura sportiva” prosegue il sindaco.

Per Calcinaro il quartiere aveva problemi ben più gravi in passato, con conseguenze criminogene che andavano oltre il quartiere. “I problemi non sono scomparsi, ma bisogna guardare al buono, a chi crede in questo luogo e nella sua prospettiva che non è quella di un luogo infernale”.

Ogni pomeriggio una pattuglia dei vigili urbani gira per il quartiere, anche questo è un supporto alla videosorveglianza per garantire la sicurezza. La presidente del centro sociale, neo eletta, Carmen Serino non si espone: “Prima voglio studiare la situazione, poi parlerò”. 

Uno dei temi chiave è la gestione degli spazi. trovare l’intesa tra anziani e giovani, permettere quindi agli operatori delle cooperative di lavorare al meglio? “La vera risposta arriverà dalla realizzazione delle strutture. Lo dimostra già lo skate park, ora gestito da una associazione che cura la custodia e la pulizia del luogo, ma l’accesso è libero. Qui al centro ci sono spazi comuni, con una definizione ben precisa che pian piano regolamentiamo” riprende il sindaco.

Alessandro Ranieri, coordinatore dell’Ambito XIX, rivendica le ‘relazioni intergenerazionali’: “Stiamo cercando di cambiare l’organizzazione in base ai bisogni dei giovani. Insieme con le cooperative abbiamo fatto una prima programmazione che troverà un perfezionamento nelle prossime settimane”.

Per ora, due educatori della cooperativa Il Picchio sono presenti tutti i giorni della settimana. Domenica inclusa. “Accanto a questa azione stabile, ci saranno altre attività laboratoriali e sportive. In questa fase stanno per partire i lavori di copertura del campo sportivo, quindi bisognerà convivere nei luoghi possibili” aggiunge, ricordando che ci sono in corso anche attività per adulti, dai corsi di lingua ai tirocini di inclusione.

Parlare a ogni fascia d’età è la sfida per il futuro: “Il centro sociale è un presidio di legalità, non di paura. Noi vogliamo produrre relazioni e capacità di stare bene insieme. Pian piano interagiremo sempre più con chi il centro lo vive ogni giorno, ovvero gli anziani”. Più dialogo, meno problemi che per gli operatori che lavorano con i giovani nelle settimane precedenti hanno avuto anche le sembianza die lucchetti usati per chiudere i campetti. Ma su questo sindaco e Ranieri danno certezze: “Spazi liberi e aperti durante l’orario del centro sociale. Questo è sicuro”.

Ci crede anche Luciano Romanella, il politico veterano del quartiere, che non è voluto mancare alla riapertura insieme con gli assessori Ciarrocchi, Giampieri, Cerretani e l consigliera autoctona Mariani: “Vedere tanti cantieri in questo quartiere è bellissimo. Pian piano stiamo superando i problemi. E su questo una grande mano arriverà anche dal nuovo colonnello dei carabinieri che sta studiando un piano mirato di azione per colpire i criminali più noti”.

Raffaele Vitali

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