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"L'Hospice non è solo il luogo del fine vita, ma dove trovare sollievo". Eventi a Montegranaro e Fermo per L'Abbraccio: volontari sempre presenti

21 Novembre 2022

di Raffaele Vitali

MONTEGRANARO – Un Abbraccio lungo dieci anni. Era il 2012 quando il servizio all’interno del reparto Hospice di Montegranaro è partito. “Per volontà di una persona, Gaetano Di Rosa, che aveva perso dentro l’Hospice la moglie. Insieme con l’allora primario Giustini decisero di fondare l’associazione” racconta il presidente dell’associazione Luciano Pini

“Un’attività partita con un servizio dentro il reparto. Poi abbiamo capito che serviva di più, bisognava uscire all’esterno. Abbiamo organizzato convegni e momenti di formazione, per gli operatori e per le persone comuni” prosegue Pini.

Il filo conduttore è quello delle cure palliative che sono ancora poco conosciute. “Se ne parla solo in tempo di fine vita, ma c’è di più. Al Torrette è nato un laboratorio per le cure palliative, affinché siano applicate in tempo ragionevole, proprio per prendersi cura della malattia e della persona, che significa anche la famiglia”.

Sono un centinaio gli iscritti all’associazione, sessanta quelli formati. “Basta avere 18 anni e la voglia di impegnarsi. Noi ai volontari forniamo un corso di formazione e supporto psicologico. Dopo 20 ore di formazione, si tiene un colloquio personale che decide se il volontario è idoneo. Abbiamo numerosi volontari che poi non vogliono entrare in reparto, ma sono fondamentali nell’attività di conoscenza e di sostegno a tutto il mondo dell’Abbraccio” aggiunge la vicepresidente Rossana Vitali, che è stata una delle prime volontarie.

Il decennale verrà accompagnato da u ricco calendario che ha nel comune di Montegranaro. “Noi siamo qui con il cuore per sostenere l’attività de L’Abbraccio, l’associazione che compie dieci anni. E per festeggiare, sono loro che regalano a tutta la Provincia un ciclo di incontri di grande spessore”. Super ospite è Vito Mancuso. “Quello che spero è che la cittadinanza partecipi e faccia il possibile per sostener un’associazione che accompagna chi è a fine vita, per far vivere il miglior tempo possibile” riprende il sindaco Endrio Ubaldi.

Il sindaco Ubaldi con la vice, i vertici dell'Abbraccio e Rapaccioni

GLI INCONTRI

Si parte il 27 novembre alle 17 a Fermo con ‘L’ascolto del silenzio, dialogo tra filosofia e cure palliative’. Sul palco ci saranno Rita D’Urso, Barbara Esperide e Raffaele Catà. “Per 16 anni sono stato presidente di una fondazione a San Severino Marche che svolge un’attività simile. ‘Bisogna non aggiungere giorni alla vita, ma vita ai giorni’, questa è la massima di chi si muove dentro l’Hospice” ribadisce Rapaccioni.

Che ha voluto fortemente Vito Mancuso il 29 novembre alle 21. “L’idea inziale era quella di una lectio magistralis sulla vita. Abbiamo subito pensato a Mancuso, che ha accettato con piacere per parlare del ‘Coraggio di essere liberi’. Poi due tappe con la mindfulness, ovvero la presa di coscienza della potenzialità della mente”.

A chiudere il decennale è il 18 dicembre con una performance di Cesare Catà su ‘Come muoiono gli eroi’.” “Incontri per tutti, non solo pe volontari o operatori. Speriamo davvero ci sia più gente possibile” ribadisce Rapaccioni.

Quello degli incontri per tutti è il punto fondamentale. “Nel corso degli anni abbiamo parlato al settore, coinvolgendo persone già sensibili o esperte. Ma non basta. Da qui la scelta anche di voci diverse, come Mancuso e Catà, che permettono di avvicinarsi a questo modo. Mantenendo anche la formazione. Vogliamo far acquisire la consapevolezza di qualcosa che c’è, di un sostegno che non deve venire meno in nessun momento della vita”.

Monia Marinozzi, vicesindaca molto attenta al sociale, chiude tornando al punto di partenza, a Gaetano Di Rosa: “Dopo dieci anni non aver abbandonato l’idea e il pensiero nato in un momento difficile è il segno di quanto fosse giusta la scelta. Tra i tanti è stato uno dei primi a credere anche in un coro gospel. Era un sognatore, ha dato il via a una missione che persone generose come Pini e gli altri volontari riescono a far proseguire”.

Per riuscirci al meglio, Pini e i suoi hanno modificato anche il modo di stare vicino a malati e famiglie che frequentano l’Hospice. “Prima due volontari ogni pomeriggio tutto l’anno che cambiavano continuamente. La pandemia ci ha spinto a riflettere. Non si instaurava un vero rapporto. E così abbiamo deciso di stabilire turni bimestrali, il che significa ogni lunedì c’è lo stesso volontario”.

Questo aiuta a creare legami a essere un vero supporto nell’ascolto. “Quello che le persone devono comprendere è che l’Hospice non è solo un luogo per il fine vita, ma un ricovero che dà sollievo. E che magari può anche servire per superare il momento più difficile e poi tornare a casa con il proprio caro per accompagnarlo fino all’ultimo momento. Ma se nessuno lo spiega alle famiglie e agli operatori è tutto più complicato” conclude Pini ricordando che L’Abbraccio non si è mai fermato.

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Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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