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L'etica abbraccia il business. Nata a Fermo, conquista l'Italia: l'app Mangia Locale apre le porte dei produttori sotto casa

28 Aprile 2020

Chiusi in casa, i soci del consorzio Clara guidati da Daniele Paci hanno trasformato Mangia Marchigiano in un progetto nazionale.

di Raffaele Vitali

FERMO – Evoluzione di un sogno. Nel 2013 nasce consorzio Clara con l’idea di far conoscere in Italia e nel mondo l’olio marchigiano. Un prodotto di altissima qualità schiacciato da Puglia, Toscana e Calabria. Il progetto cresce, merito di un gruppo di dinamici uomini marketing guidati da Daniele Paci.

Poi, prima che la Lonely Planet scoprisse la bellezza delle Marche, il progetto Mangia Marchigiano, pensato insieme a due università, Politecnica e Macerata, a due rettori, al tempo Longhi e Adornato, e a due vulcanici professori, Frontoni e Cavicchi. “Volevamo – spiega Paci – dopo la tragedia del sisma, trovare un modo per far vivere il territorio nella sua integrità, dal produttore al prodotto”. Un sito che diventa un’App che vuole essere vetrina per le aziende locali che hanno bisogno di credere nel futuro.

Ma stando a casa, davanti al computer, i membri del consorzio Clara non fermano i neuroni. E nasce il nuovo progetto, lanciato da meno di un mese e già riferimento nazionale: Mangia Locale. “Non più solo una geolocalizzazione delle imprese, ma la possibilità di acquistare i prodotti. Noi forniamo numero di telefono e l’elenco dei prodotti in vendita. Per cui, in un click, chi cerca il chilometro zero, o il prodotto tipico, lo trova comodamente dal suo cellulare. In questo modo – prosegue Paci – andiamo oltre la semplice vetrina, creiamo davvero un mercato e una conoscenza dei territori”.

Ma le Marche restano il cuore del progetto, simboleggiate nella foglia del logo. “Siamo partiti con un progetto etico, il rilancio delle Marche colpite dal sisma, stiamo diventando una vetrina che continua a promuovere gratuitamente, perché la presenza nella App è gratuita, ma che diventa business quando si decide di fare parte del plus, ovvero della piattaforma di vendita che ha sue pagine mirate”.

La parte shop dell'applicazione

In un mese le aziende inserite sono già 1500: “Lavoriamo fino a tarda notte, contattiamo imprese in ogni angolo d’Italia, promuoviamo l’applicazione che significa promuovere l’Italia e la sua ricchezza agroalimentare” aggiunge. I primi riscontri sono positivi, non solo per gli oltre 20mila download dell’App che fanno sorridere i docenti universitari, in particolare l’esperto di tecnologie Frontoni. “Stiamo scoprendo anche le abitudini delle persone. il prodotto più ricercato è la carne. Chi l’avrebbe detto? E invece dimostra che la gente s che comprare vicino a casa, comprare direttamente sul territorio ha dei vantaggi importanti. E guardate che non è vero che i costi del locale sono superiori alla Gdo, non sempre”.

Tra le aziende una ottantina sono del Fermano, seicento di quelle inserite fanno anche consegne a domicilio, le altre hanno shop interni o sono legate ad alimentari: “Con lApp si fa tutto, si conosce, si contatta e si ordina. La nostra missione è e resta quella di portare prodotti locali sulla tavola delle persone. il puto è che spesso non si conoscono”. E la riprova viene provando a collegarsi e geolocalizzandosi nelal sede di Consorzio Clara a Campiglione, scoprire in un attimo che si è circondati da produttori di frutta, di carne, di verdure, di vini, molti di loro mai sentiti.

“Cresciamo, ma non ci fermiamo. Oggi ci sono nove persone che lavorano all’interno del progetto, durante questo lockdown abbiamo utilizzato anche le giovani menti di studenti universitari bloccati a casa. La prossima sfida è diventare europei. Ma per farlo la rete deve essere davvero stretta, Mangia Locale ha senso se c’è vicinanza rispetto a chi cerca. Quindi, più aziende inseriamo e più raggiungiamo lo scopo: ridurre gli spostamenti garantendo la massima qualità e varietà. Così avrebbe senso parlare di dieta mediterranea, che non è un concetto aulico ma in primis l’utilizzo di materiale locale” ribadisce Paci. Che deve anche vincere la ritrosia di qualche azienda, a parliamo di due su mille, “che ci hanno detto toglieteci dall’App, non ci interessa. E questo anche se solo per essere nell’elenco non pagano nulla”.

Una volta dentro l’App, l’utente si può muovere in più modi, cercando gli sconti, la consegna a domicilio o semplicemente la vicinanza: “È un mezzo che gli imprenditori, spesso bravi a fare ma no a comunicare, possono usare liberamente. Dopo la carne, le ricerche vanno su formaggi, farine, frutta e verdura e solo dopo i classici vino e olio. Questo deve farci riflettere e deve aprire la mente alle tante piccole realtà. Che sono molte ma molte di più di quel che si creda” conclude l’agronomo amato in Rai per le sue analisi e lanciato in questa sfida che coniuga tecnologia e sudore, capacità.

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Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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