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Le mosse del presidente. Acquaroli si tiene il Turismo, manda Lucentini a Roma e affida il Fermano a Castelli

14 Ottobre 2020

di Raffaele Vitali

FERMO – Ci siamo, tra poche ore la presentazione ufficiale. Non appena si saranno spente le luci su Sergio Mattarella, il presidente della Repubblica domani mattina sarà a Macerata per l’inaugurazione dell’anno accademico, Francesco Acquaroli accenderà le sue sulla Giunta.

Una lunga attesa, qualche giorno di troppo e come sempre, quando questo accade, qualcosa poi si complica. Ma il presidente è sicuro di aver raggiunto il miglior equilibrio e, soprattutto, di avere scelto figure in base alla competenza e non alla rappresentanza territoriale, individuata all’inizio come criterio base. E siccome Fermo rimane senza assessore, non c’è bisogno di aggiungere altro.

Anche se, in questo incredibile vortice in cui la piccola provincia è piombata, il Fermano si ritrova con un deputato in più, l'altro è il senatore Verducci. Mauro Lucentini, infatti, il consigliere regionale più votato della Lega, quello che il sistema imprenditoriale voleva in Giunta, ha stirato la cravatta e si prepara a entrare in Parlamento, dalla porta principale al posto dell’ormai ex onorevole Giorgia Latini. L’ascolana ha infatti scelto di lasciare il Parlamento in accordo con il leader Matteo Salvini e iniziare la sua nuova carriera in regione.

La novità, a poche ore dall’ufficializzazione, è che l’importante delega al Turismo la tiene per sé il presidente della Regione. Vuole in prima persona ridare alle Marche il posto che meritano a livello nazionale e internazionale.

Il super assessorato è quello di Mirco Carloni, che sarà anche vicepresidente: il leghista gestirà Agricoltura e Attività produttive, praticamente la parte rimanente di Bilancio che non ha in mano Saltamartini, il secondo leghista di Giunta, che dal maceratese gestirà la Sanità.

Ma un super assessorato è anche quello di Guido Castelli, che ricorda tanto quello di Fabrizio Cesetti negli anni appena trascorsi. In più, rispetto all’esponente Dem che come Castelli aveva anche l’area di crisi, all’ex sindaco di Ascoli Acquaroli ha affidato anche la delega alla ricostruzione. Insomma, Castelli sarà giocoforza anche l’assessore di riferimento per Fermo.

Che quella di Giorgia Latini sia una scelta frutto della necessità di ricompattare il partito, che si era agitato sull’ipotesi di nominare assessore Daniela Tisi, lo dimostrano le deleghe ricevute: Cultura, Scuola e Sport. Temi che l’onorevole conosce bene, arrivando dalla commissione Cultura.

Ci sono poi Baldelli e Aguzzi, che insieme con Carloni arrivano dalla stessa vallata del Metauro. Un unicum mai accaduto prima. A Baldelli, ex sindaco di Pergola, Acquaroli ha assegnato le Infrastrutture e i lavori pubblici in generale; all’ex sindaco di Fano Aguzzi, invece, l’Ambiente, la Protezione civile, il Lavoro e la difesa della costa, delega che interessa molto al sud delle Marche.

Chi brinda alla fine di tutto questo? Difficile dire il Fermano. Che mai come ora è nelle mani dei cugini piceni, da cui si era reso indipendente con tanti sforzi. Castelli e Latini diventano i due interlocutori diretti, Acquaroli la garanzia, soprattutto se il consigliere Andrea Putzu saprà far valere il suo risultato elettorale e la sua vicinanza al presidente (è in pole come presidente della Commissione Sviluppo Economico).

Brinda sicuramente Lucentini, che si ritrova in Parlamento, dopo che due anni fa arrivò secondo alle elezioni, fino al 2023, un paio d'anni in meno rispetto al mandato che gli avevano affidato gli elettori alle regionali. Un parlamentare di minoranza in più, quindi, ma anche una certezza: in Giunta, dove si deciderà davvero ogni mossa, il Fermano non ci sarà e i miliardi di euro che le Marche avranno da gestire dal 2021 in poi non passeranno per le mani di esponenti della piccola provincia. Che ora ha un obiettivo consolatorio: piazzare un funzionario di peso, una figura apicale, negli uffici economici, come anticipato dal presidente della Cna Silenzi mentre tutti guardavano solo all’assessorato.

Infine, brinda Marco Marinangeli che diventa consigliere regionale grazie al secondo posto in lista dietro Lucentini. Un premio per l'uomo del marketing, da anni in prima linea nell'attività politica di Porto San Giorgio dove ha dimostrato capacità, equilibrio e soprattutto capacità di dialogo, mai come in questa fase qualità fondamentale.

@raffaelevitali

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