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Le donne fanno squadra: formazione per garantire diritti. E Fermo si sblocca: nasce la commissione Pari opportunità

5 Marzo 2021

FERMO - Si avvicina l’8 marzo e il mondo femminile si prende il suo spazio. Quello che ha quotidianamente ma che in questi giorni emerge mediaticamente. “Diritti che non dobbiamo mai dare scontati, basta una frase, una mancata azione per tornare indietro di 30 anni. Mentre sempre più complicato è crescere nella sfera dei diritti. Ci sono parole che non si possono far cadere semplicemente. E non perché espresse da una parte politica, ma perché incidono nella società, nei diritti” introduce la presidente della Provincia, Moira Canigola. Con lei la commissione pari opportunità provinciale guidata da Antonella Orazietti.

Tra le tante frasi, una non si può far cadere ed è quella ‘che all’interno della famiglia il padre dà le regole e la madre accudisce i figli’. “Un’idea anacronistica nel ruolo della donna, a cui dobbiamo opporci in maniera costruttiva e propositiva, denunciando mancanze e rilanciando su quello che invece vale” prosegue.

La commissione provinciale ha pensato a un progetto per affrontare la tematica della pillola RU486. “Come fermano scontiamo una realtà ultra decennale di mancata applicazione della legge. Una forma di violenza delle istituzioni pubbliche nei confronti delle donne che si sono trovate ad affrontare una realtà drammatica come quella dell’aborto”.

L’interruzione di gravidanza coinvolge le donne, la famiglia ma in realtà tutta la società. “Le done diventano bersaglio nei momenti di criticità. Chi ricopre ruoli dovrebbe avere una attenzione ancora più marcata. La violenza sulle donne è frutto di una certa cultura di sudditanza”.

Quella della Commissione è una lettera aperta al territorio: “Con questo parte un percorso di formazione e informazione che coinvolge tutte le commissioni del fermano”. che al moento sono tre (Porot Sant’Elpidio, Porto San Giorgio e Amandola) ma la notizia, la più attesa, è che finalmente si muove il capoluogo.

Ad anticiparlo è la consigliera di parità Gabriella Caliandro: “L’assessora Micol Lanzidei sta lavorando per creare la commissione Pari opportunità a Fermo e diventare così parte attiva in provincia”. Più cresce la rete e con più forza si potrà affrontare la mancata attuazione della legge 194 a livello regionale e soprattutto nel fermano: “Dobbiamo fermare un arretramento culturale”.

Ilaria Santandrea, commissaria elpidiense, entra nel merito: “A livello medico e psicologico abbiamo affrontato in commissione la questione. Bisogna partire dal tema del ‘diritto’ che non ha un colore politico. Non può vincere l’istinto di fronte alla discussione sull’aborto”.

Educazione sessuale, incentivi alle neo famiglie, aumento servizi, come gli asili nido, e la crescita dei consultori son i temi che entreranno nei webinar formativi. “Migliorare i consultori significa dare assistenza pre e post interruzione, ma soprattutto informazioni utili in ogni fase. La provincia di Fermo è dimenticata da questi servizi”.

Tante le frasi offensive di questo tempo, “come quella che la donna italiana deve procreare perché altrimenti ci sarà una sostituzione etnica” ribadisce la Santandrea. Ma ci sono anche le ‘piccole cose’, come gli insulti social alle donne in politica per il proprio aspetto fisico.

“L’aspetto positivo è che le parole del consigliere regionale hanno portato le donne a discutere, confrontarsi, dialogare e produrre azioni. È fondamentale la formazione interna alle commissioni per svolgere al meglio il ruolo all’esterno” aggiunge la sangiorgese Simona Luchetti.

Il ciclo di webinar formativi partirà il 24 marzo alle 21 con un incontro online aperto sull’educazione emotiva e sessuale. Il secondo appuntamento è legato alla sessualità della donna e alla 194 dal punto di vista sociale. Il terzo sarà sull’aspetto psicologico, per affrontare la ricaduta a più livelli di una scelta come l’aborto. “Questo sapendo che serve dialogare per trovare il compromesso tra due diritti fondamentali: il rispetto della legge e l’obiezione di coscienza”. L’ultimo incontro, con una donna che ha dovuto affrontare il percorso fuori zona, sarà legato all’aspetto giuridico della 194, “una legge che non è certo un mezzo per il controllo delle nascite”. A questi si aggiunge un ciclo già programmato dalle donne elpidiensi. Tanta formazione, basterà per superare il gap dei diritti a livello fermano? “Si parla di fare causa all’Asur, ma l’Italia a livello europeo sanzionata per la manca applicazione. Anni fa trovammo un compromesso, la presenza di un medico non obiettore nel consultorio di Fermo per alcuni mesi, ma poi niente più. Azioni legali? Intanto dobbiamo riattivare le coscienze dei cittadini” riprendono le commissarie. Convinte che “la politica marchigiana almeno ha avuto il merito di riaprire un dibattito che ha avvicinato alla lotta per i diritti anche molti uomini che non si riconoscono in frasi lontane nel tempo. Dobbiamo continuare a fare cultura e informazione, non bastano cartelli spot”.

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