di Raffaele Vitali
ANCONA – “Oggi scriviamo una nuova pagina e torneremo a essere una delle regioni più produttive d’Italia e d’Europa”. Gli interventi del Governo per lo sviluppo delle Marche, per questo Giorgia Meloni è atterrata ad Ancona in elicottero insieme con il vicepremier Antonio Tajani “Un’occasione importante, quando la presidente mi ha chiamato mi sono emozionato” esordisce Francesco Acquaroli, cravatta blu brillante e immancabile camicia bianca. E le soprese sono tante, a cominciare dalla Zes, attesa da anni e oggi diventata realtà. "E non per 18 km quadrati, ma per tutta la Regione" commenta a caldo Andrea Putzu, il consigliere reigonale uscito dalla Mole insieme con la Meloni e Acquaroli.
L’ACQUAROLI PENSIERO
“Lo voglio chiarire subito: il Governo ha messo le Marche al centro delle sue azioni, da tempo. Una Regione penalizzata, per troppo tempo rimasta in attesa di risposte”. Parte dalla ricostruzione post sisma, anche per dare un assist al senatore Castelli finito sotto attacco: "La ricostruzione doveva essere accelerata e così è stata. Si parla di abitazioni, ma anche di recupero del territorio”.
Il secondo passaggio è dedicato all’alluvione 2022. E poi alle infrastrutture: “L’incompiuta per eccellenza era la galleria della Guinza, oggi mentre parliamo è partito il cantiere. Si sta progettando la seconda canna e i lotti marchigiani per creare l’autostrada dei due mari, collegando regioni limitrofe che non possono dialogare”.
Per lui le strade sono un supporto per l’economia: “La Salaria, la pedemontana, di cui inaugurerò il primo tratto con la premier Meloni”. C’è poi l’alta velocità, su cui Acquaroli punta a tal punto da aver ‘bloccato’ un primo intervento previsto per pianificare lo sviluppo generale della rete. “E la nomina del commissario ci dimostra che abbiamo fatto bene”. Pagamento dei fondi europei e rendicontazione, son due voci che vedono le Marche in alto nella classifica italiana: “Non ci sentiamo una regione in transizione”.
IL PIANO DI GIORGIA MELONI
Scoppiettante come sempre, tono della voce deciso che parte dai punti di forza delle Marche. “Questa regione è dinamica, grande vocazione manifatturiera ed esportatrice, che tra e forza dal suo tessuto fatto dalle Pmi. I marchigiani, le aziende sono conosciute per la qualità dei prodotti. Senza le Marche, il made in Italy in Italia e nel mondo non sarebbe quello che conosciamo”.
Ed entra nello specifico: “Chi ci ammira comprare prodotti marchigiani. E vale per le calzature, la moda, la meccanica, la cantieristica. Il frutto di una patrimonio antico che unisce tradizione e modernità. Risultato di trie e generazioni che hanno trovato casa nei borghi, oltre che nelle città. In quello che produciamo è racchiuso un pezzo ella nostra identità. Tanti tentano di copiarci, ma è impossibile farlo perché se alla base non c’è l’identità italiana non si può copiare”.
Come aiutarvi a fare meglio? Si è chiesta la premier. “Inevitabile partire dal deficit infrastrutturale. Una regione al centro dell’Italia ma di essere allo stesso tempo difficilmente raggiungibile. E senza le infrastrutture necessarie non può competere alla pari”.
Marche che, riprende la Meloni, hanno una ulteriore difficoltà: "Penso al sistema a pettine che divide per quadrati la regione, senza una struttura capaci e di connettere le valli. E così, da quando ci siamo insediati abbiamo lavorato con Acquaroli sui dossier. Ecco perché la Pedemontana è fondamentale. Per questo sarò all’avvio del cantiere”. si ricorda la ‘passeggiata’ cinque anni fa davanti ala Guinza, “oggi l’abbiamo sbloccata”. E così l’ultimo miglio.
Ma questo si sapeva. La novità è un’altra: “Ci sono equilibri geopolitici che cambiano, mutamenti che possiamo affrontare se acceleriamo nell’innovazione e di ammodernamento. E così alla gloriosa tradizione produttiva, dal consiglio dei ministri consentiremo di allargare la Zes alla Regione Marche e all’Umbria”. Scherza la premier durante il lungo applauso: siete contenti. “Uno strumento che sta dando grandi risultati, siamo riusciti ad ottenere con l’UE l’unica zona per il sud, ma vogliamo allargarla alle regioni qualificate come in transizione, ho già chiamato la presidente Proietti".
La Zes è uno strumento molto efficace per attrarre investimenti e aiutare chi produce, consente di vere una autorizzazione unica per chi investe, vantaggi fiscali come il credito d’imposta, velocità burocratica che permette di valorizzare le specificità territoriali. "Ringrazio di questo il ministro Tommaso Foti che se ne era occupato anche in Europa. Estendere la Zes ci permette di completare il disegno, dall’entrata in vigore della Zes Unica, dal primo gennaio 2024, sono state rilasciate 70 autorizzazioni uniche che hanno sbloccato investimenti, creando un giro di affari di 26,7 miliardi. E a dirlo è stato il presidente di Confindustria"
Ogni euro che si investe nella Zes, ne produce 1,6 in più. "Ci sono stati, studio Ambrosetti, 35mila nuovi posti di lavoro. Sono certa che i marchigiani sapranno usare al meglio le potenzialità dello strumento. Un grande marchigiano come Mattei ce lo ha insegnato: l’ingegno è vedere possibilità dove gli altri non le vedono. Significa essere lucidi, ma anche avere il coraggio e l’orgoglio di guardare oltre, le Marche lo sanno e ora sanno che possono contare ancora di più sul Governo”.
SALVINI DIXIT
“Non sono con voi, perché dovevo venire in ufficio. Mercoledì mattina approveremmo il progetto definitivo per l’avvio dei lavori per il ponte sullo stretto di Messina. Avremo il ponte a campata unica più grande al mondo. Per questo sono a Roma, abbiamo 48 ore importanti prima di una pagina di storia” spiega Matteo Salvini, collegato da Roma.
Passaggio politico: “Noi vinceremo nelle Marche non per l’inchiesta di Ricci, che spero esca completamente innocente. Noi chiediamo voti per noi, perché in 5 anni abbiamo cambiato le Marche.
Parla di alta velocità: "3,5 miliardi per il nodo di Bologna, se non partiamo da lì non possiamo arrivare alle Marche. al nomina del commissario straordinario sull’alta velocità adriatica, l’ad di rete ferroviaria e la tempistica del 2025-206 per l’ascolto dei territori e la definizione del progetto con le prime gare entro il 2027, massimo inizio 2028, per poter passare a 300 all’ora in un territorio straordinario”.
Tutto questo è anche finanziato, ci sono 100 miliardi di euro per i prossimi dieci anni nei cassetti di Rfi, “sapendo che i 750 km di alta velocità adriatica sono una priorità”. E poi Guinza, Salaria, pedemontana, Val Potenza e i 126 milioni di interventi sui porti
LA PACATEZZA DI TAJANI
“Questa regione l’ho rappresentata anche in Europa. Il mio modo di lavorare è capire per poi agire. E siccome conosco bene le Marche, so quanto mancando i collegamenti non ha avuto la possibilità di essere conosciuta e valorizzata. No a caso abbiamo portato il G7 della salute ad Ancona”.
Le Marche valgono il 25% della produzione industriale nazionale, “quindi deve poter attrarre investimenti, perché se crescono le Marche, cresce l’Italia. Vogliamo aiutarvi a far crescere l’export. Il porto deve crescere, bisogna aumentare la capacità di pesca, troppi container non possono muoversi direttamente da qui e si è obbligati a fare tappa a Gioia tauro”.
Punta sul corridoio Imec che partendo dall’India entrerà nel Mediterraneo, creando un vero collegamento commerciale. “Ancona sarà uno dei porti più importanti da valorizzare. Noi vogliamo che merci partano e arrivino da Ancona”.
Zona economica esclusiva è una dele novità per l’Italia: “Consente lo sfruttamento delle risorse marine fino a 200 miglia della costa. Un messaggio per il mondo della pesca, crediamo che le marinerie delle Marche ne saranno valorizzate”. Da non dimenticare il parco del Conero che diventando nazionale “sarà valorizzato. perché anche se critichiamo politiche ambientaliste ideologiche, noi crediamo nella difesa della matura. Siamo ambientalisti pragmatici” prosegue Tajani.
Crede da ministro degli esteri nel turismo delle radici, la riscoperta quindi del paese d’origine. Anticipa che per rendere omaggio a Leopardi verrà organizzata a Recanati e Macerata l’incontro di tutti i direttori degli istituti italiani di cultura nel mondo".
Le Marche sono una terra di cultura. Non a caso in sala c’è l’ambasciatore italiano in Cina, Ambrosetti. "Uno degli uomini più apprezzati della storia cinese, insieme con Marco Polo, è Matteo Ricci” ribadisce suscitando una sorriso, visto il nome condiviso con il candidato anti Acquaroli.
Gli era stato chiesto di allargare la Zes, l’onorevole Battistoni ci ha lavorato, e oggi arrivano risposte: “Ma questo è un trampolino di lancio, oggi è un nuovo inizio per poter governare meglio, lo dico a sindaci e imprenditori, e creare benessere per il cittadino”.